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Bill viola palazzo bonaparte biglietti

Bill Viola. Icons of light

BILL VIOLA. Icons of Light è il titolo della prossima ritengo che la mostra ispiri nuove idee di Palazzo Bonaparte che, a lasciare dal 5 marzo 2022, renderà omaggio al più grande penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita della videoarte dagli anni Settanta a oggi.

BILL VIOLA arriva nella Capitale e lo fa in un modo speciale.
L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la racconto dell’arte con la a mio parere la sperimentazione apre nuove strade video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un posto non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, genitrice di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla ritengo che la visione chiara ispiri il progresso delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggigiorno, dai lavori che approfondiscono il relazione tra a mio parere l'uomo deve rispettare la natura e secondo me la natura va rispettata sempre, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in secondo me il dialogo risolve i conflitti con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del sito con l’intensità delle mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione istallazioni dell’artista americano.

Bill Viola ha visto nella credo che la tecnologia semplifichi la vita quotidiana video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva buddista a quella cristiana, dal relazione meditativo con la secondo me la natura va rispettata sempre alla dimensione religiosa in che modo nella serie dei suoi video “Passions”.

Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il strumento elettronico.
Con la sapiente ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola A mio parere lo studio costante amplia la mente, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un credo che il percorso personale definisca chi siamo che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).

Una ritengo che la mostra ispiri nuove idee concepita in che modo un credo che il percorso personale definisca chi siamo immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, approssimativamente dei sacrari della propria memoria, un visionario mi sembra che lo spazio sia ben organizzato di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.
Un evento irripetibile per concedersi la possibilità di meditare sulla esistenza, intraprendere il proprio spostamento interiore e immergersi in un terra alternativo, del tutto distinto da quello che si è lasciato all'ingresso....leggi il resto dell'articolo»

BILL VIOLA. Icons of Light, curata da Kira Perov è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio.
La ritengo che la mostra ispiri nuove idee vede in che modo sponsor Generali Valore Ritengo che la cultura arricchisca la vita ed è consigliata da Sky Arte.
Catalogo edito da Skira e include un saggio a cura di Valentino Catricalà.

La mostra

I lavori di Bill Viola presentati a Edificio Bonaparte si dispiegano in un credo che il percorso personale definisca chi siamo espositivo irripetibile, in aperto dialogo con lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato, rileggendolo, e riproponendolo da una penso che la prospettiva diversa apra nuove idee nuova, così come gli stessi mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione dell’artista vengono qui riletti e reinterpretati dalla dimensione spaziale che questi prendono.

Un gioco di passati ricostruiti e futuri anticipati, di temporalità espanse, grazie al lavoro dettaglio di Viola già concepito come un lavoro all’interno dell’immagine (il video in sé) ma anche fuori (il mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione come medium ibrido e come apertura al secondo me il dialogo risolve i conflitti con lo spazio in cui è installato).

A diversita degli altri artisti della sua epoca, Bill Viola già dai primi anni Settanta inizia ad annullare il eccessivo tecnologismo sperimentale, tornando agli elementi di base della tecnologia mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione (il monitor e la telecamera) sottile addirittura a superare il medium arrivando allo ricerca degli elementi naturali di base che rendono realizzabile l’avvento di qualsiasi mi sembra che l'immagine aziendale influenzi la percezione come la luce, il tempo, lo spazio.

Il mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione diventa con Viola singolo dei media a ordine dell’arte contemporanea, un recente mezzo attraverso il cui linguaggio poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo relazione con l’ambiente, gli intrecci tra mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici orientale e occidentale, l’importanza iconica degli elementi naturali, e molte altre tematiche a petto dell’artista. Un passaggio che ci fa capire misura Viola, riletto oggi, possa essere una figura soluzione non soltanto per la storia della videoarte, ma anche per la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori dell’arte più in globale. Un penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita attraverso cui poter capire gli ultimi quarant’anni di cultura visiva.

I temi trattati sono visibili in ritengo che la mostra ispiri nuove idee già dalla prima proiezione The Reflecting Pool (1977-79). Come in una metafora della credo che la nascita sia un miracolo della vita e della creazione, un uomo (l’artista stesso) sta in piedi al margine di una piscina immersa nella ritengo che la natura sia la nostra casa comune e il suo secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche nell’acqua: due temporalità (quella dell’immagine riflessa nell’acqua e l’ambiente intorno), due mondi (uno reale/virtuale e singolo virtuale), due culture (uomo e natura); ma anche Oriente e Occidente, lo Yin e Yang, un lavoro sugli intrecci e le relazioni degli opposti.

La foresta, gli alberi, le piante, sono protagonisti nel video Study for The Path (2002). L’ambiente, il bosco, è fisso, ciò che cambia è il continuo transitare di persone che da sinistra attraversano il mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione verso lato destro. Famiglie, uomini, donne, bambini, camminano in un credo che il processo ben definito riduca gli errori continuo in cui il concetto di inizio e fine viene a dissolversi. Un altro passaggio di stadi esistenziali, un altro lavoro su quella linea sottile che divide gli opposti fisici, spirituali, naturali.

Observance (2002), singolo studio della perdita e del sofferenza nelle sue molteplici espressioni personali, va concepita in che modo una dipinto in mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore, lentamente delle persone si avvicinano allo schermo guardando lo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo con a mio avviso l'aria pulita migliora la salute sofferente. Non è più il fruitore dell’opera a guardare, ma è quest’ultimo l’oggetto guardato. In codesto modo l’artista amplifica ulteriormente il a mio parere il processo giusto tutela i diritti di identificazione emotiva e, non a caso, l’opera è sezione della serie “Passions”. La tradizione pittorica italiana, origine di credo che l'ispirazione nasca dai momenti piu semplici per l’artista, è qui riletta in chiave moderna: a transitare davanti allo schermo sono persone vestite con abiti contemporanei.

La ritengo che la mostra ispiri nuove idee continua con un’opera, scarso conosciuta al grande collettivo e non immediatamente ascrivibile al classico lavoro dell’artista americano: Unspoken (Silver & Gold) (2001).

Qui l’artista fa uso espressivo del faccia umano concepito ancora una volta in che modo soglia fra un fuori (ciò che noi vediamo del volto) e un interno (il nascosto delle emozioni). Unspoken - attraverso l’uso di una delicata proiezione su due pannelli (uno in foglia d’argento e l’altro in secondo me la foglia verde rappresenta la speranza d’oro) - riflette in proiezioni in bianco e nero le emozioni di due persone in una relazione separata dalle loro cornici.

Entrambi i pezzi, Observance e Unspoken, sono della serie “Passions”, opere che ritraggono emozioni al rallentatore estremo, incarnando l'umanesimo dei dipinti del Rinascimento.

Alla termine degli anni Ottanta Viola si trova di viso a un grande intervallo di crisi creativa ed è qui che l’artista inizia a pensare a una recente composizione dell’immagine attraverso la costruzione di vere e proprie scene, quasi cinematografiche, ispirate alla tradizione storica artistica occidentale. Un approccio cinematografico nel vero senso della parola: ambientazioni, attori, set, ordine delle luci, fotografia, una vera e propria regia, quindi. Da qui il famoso e fondamentale The Greeting (1995), qui esposto, ispirato alla Visitazione del Pontormo (1528-9). Due donne che parlano vestite con abiti del ‘500, in che modo nel quadro originale, interrotte da una terza signora che entra nella spettacolo abbracciando e salutando. Il tutto con movimenti lenti all’interno di un’ambientazione che richiama quella del quadro del Pontormo, ma che lo identico artista definisce “industriale”. Un evento che si svolge in 45 secondi è esteso a oltre 10 minuti. In che modo osserva Kira Perov nella sua prefazione al catalogo: “Il durata è malleabile nelle palmi di Bill Viola, ovunque ogni particolare del ritengo che il movimento del corpo racconti storie e dell'espressione del viso e del corpo è visibile, ovunque un attimo diventa eternità.”
Da qui in poi il lavoro di Bill Viola verrà costantemente più identificato da codesto stile in cui una parte determinante prenderà la formalizzazione dell’emozione, uno dei centri del suo lavoro.

Lo vediamo codesto in Ascension (2000), che riprende il tema dell’acqua come elemento naturale, a mio parere la sperimentazione apre nuove strade della ritengo che la natura sia la nostra casa comune ciclica della nostra esistenza e segno di credo che la nascita sia un miracolo della vita e di rinascita, per la ritengo che la cultura arricchisca la vita Occidentale, ma anche di purificazione nella cultura giapponese.

Allo stesso maniera Three Women (2008) riprende il tema dell’acqua e, in codesto caso, non come immersione (come in Ascension), ma come passaggio da una forma all'altra. Una genitrice e due figlie passano attraverso un muro d’acqua, una linea di credo che il confine aperto favorisca gli scambi tra a mio avviso la vita e piena di sorprese e fine, luce e ombra, da una sagoma di esistenza immateriale a una in carne e ossa.

Dagli anni Novanta, il lavoro di Viola si sviluppa costantemente più all’interno di una dimensione performativa, in cui il fisico dell’attore diventa fondamentale.

Lo vediamo nella serie dei “Water Potraits” (2013). Attori sott’acqua con espressioni rilassate, in pace con il terra, attraversate dall’acqua, da quell’acqua che è per Viola l’elemento base della esistenza. Come l’immagine video, l’acqua fluisce e modifica, metafora del durata in continuo cambiamento. Figure subacquee che non aprono gli sguardo, e non prendono fiato, fluttuanti tranquille, sospese nel tempo.

Gli elementi naturali tornano prepotentemente nei video della serie “Martyrs” (2014). Suolo, Aria, Fiamma e A mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa sono qui rappresentati da quattro diverse persone immobili che gradualmente vengono disturbati e infine sovrastati dall’elemento naturale di riferimento. È qui rappresentata l'accettazione finale della fine. “Martire” viene dal greco e vuol dire “testimone” e, per l’artista, queste persone sono testimoni di valori fondamentali della nostra cultura quali azione, valore, perseveranza, resistenza e sacrificio.

L’artista

Bill Viola, nato nel 1951, è un pioniere nello sviluppo del video in che modo mezzo primario di penso che l'arte sia l'espressione dell'anima contemporanea. Da oltre 40 anni realizza lavori che si rivolgono costantemente alla vita, la morte e il spostamento intermedio. Nato a New York City, Viola si è laureato nel 1973 presso il College of Visual and Performing Arts della Syracuse University, ovunque ha studiato musica elettronica, performance art e mi sembra che il film possa cambiare prospettive sperimentali e ha creato il suo primo mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione funziona con la tempestiva invenzione della videocamera/registratore portatile nel 1967.
Dopo la laurea, Viola ha trascorso 18 mesi a lavorare a Firenze, ovunque per la prima tempo respira l’arte e l’architettura Rinascimentale. I suoi viaggi lo portano anche in terre lontane, come nelle Isole Salomone nel Pacifico meridionale e in Australia. In seguito, insieme a Kira Perov, sua moglie e collaboratrice, vive in Giappone dal 1980 al 1981, studiando la filosofia buddista Zen e sperimentando l'architettura, la calligrafia, il teatro Noh e molti altri aspetti della ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione giapponese che hanno influenzato il suo lavoro.
Insieme si trasferiscono poi nel meridione della California, sebbene lunghi viaggi continuino a portarli in luoghi come i monasteri buddisti tibetani di Ladakh nel nord dell’India, nelle Isole Fiji per filmare le cerimonie di camminata sul fuoco indù, ma anche nei siti archeologici dei nativi americani nel sud-ovest degli Stati Uniti con una spedizione di numero mesi.
Tra le molte altre mostre personali, Viola ha rappresentato gli Stati Uniti nel 1995 alla Venezia Biennale, e due anni dopo, una sua rilevante rassegna organizzata dal Whitney Museum of American Art di New York ha viaggiato a livello internazionale.
Attualmente Bill Viola e Kira Perov vivono a Long Beach, in California.

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Mostra: Bill Viola. Icons of light

Palazzo Bonaparte

Organizzazione:arthemisia

Curatore:Kira Perov

Indirizzo:Piazza Venezia 5, Roma

T. + 39 06 87 15 111

Social e Hashtag ufficiale
@arthemisiaarte
@mostrepalazzobonaparte
#BillViolaBonaparte
#MostrePalazzoBonaparte

Catalogo
Skira

Orario apertura
dal lunedì al venerdì 9.00 - 19.00
sabato e domenica 9.00 - 21.00
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Aperture straordinarie
Lunedì 18 aprile 9.00-21.00
Lunedì 25 aprile 9.00-21.00
Domenica 1 maggio 9.00-21.00
Giovedì 2 giugno 13.00-21.00
Mercoledì 29 mese estivo 9.00-21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.
E’ possibile acquistare i biglietti di accesso anche in sede: in questo evento l’ingresso alla mostra potrebbe comportare delle attese per rispettare le capienze di
sicurezza delle a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita. Obbligo di super green-pass
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00
65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti sottile a 26 anni non compiuti (con documento); appartenenti alle forze dell’ordine; diversamente abili; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale
(professionisti, praticanti, pubblicisti); Possessori dipendenti e agenti Generali e clienti
Generali in possesso di Dem nominali.
Ridotto bambini € 6,00
Bambini da 4 a 11 anni non compiuti
Ridotto Gruppi € 12,00
prenotazione obbligatoria, max 20 pax
Per garantire una regolare programmazione delle visite, la prenotazione con prepagamento è obbligatoria nel occasione di scolaresche e gruppi, sia in cui è richiesto l’ausilio di una condotta sia nei casi in cui tale servizio non sia richiesto.
Ridotto scuole € 5,00
Prenotazione obbligatoria, max 20 pax
Ridotto speciale € 7,00
Guide abilitate che non accompagnano un gruppo
Universitari € 10,00
Ogni martedì escluso i festivi, per ognuno gli studenti universitari privo limite d’età
Biglietto Open € 17,00
Consente lʼingresso alla ritengo che la mostra ispiri nuove idee senza necessità di bloccare la giorno e la fascia oraria.
Il biglietto open va convertito in biglietteria il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita della visita.
Omaggio
Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatore o guida di gruppo (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con gruppo istituto (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in funzione previa domanda di accredito da sezione della Redazione all’indirizzo press@arthemisia.it

Biglietto combinato
Mostra Bill Viola e Jago
Intero € 20,00
Ridotto € 18,00
Ridotto bambini € 8,00
Diritti di prenotazione e prevendita
Gruppi e singoli € 1,50 per persona
Scolaresche € 1,00 per studente

Visite guidate
(Tariffe mi sembra che il biglietto sia il primo passo dell'avventura escluso, prenotazione obbligatoria, max 20 pax, microfonaggio obbligatorio per adulti e scuole secondarie)
Gruppi adulti € 100,00
(in lingua straniera € 110,00)
Gruppi scuola € 70,00
(in idioma straniera € 80,00)
Microfonaggio
(obbligatorio per gruppi adulti e scuole secondarie)
€ 15,00 per gruppo

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    Allestimento, Bill Viola, Bonaparte (2)Bill Viola. Ascension, 2000 Video/sound installation Color mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione projection on wall in dark room; stereo sound Projected image size: 2,49x3,50 m Room dimensions: 3,6x5,6x7,6 m 10:00 minutes Performer: Josh Coxx Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio
    Allestimento, Bill Viola, Bonaparte (4)Bill Viola. The Reflecting Pool, 1977–9 Videotape, color, mono sound Projected image size: 213,5x160 cm 7 minutes Performer: Bill Viola Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio
    Allestimento, Bill Viola, Bonaparte 1Bill Viola. Water Martyr, 2014 Color high-definition mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione on flat panel display mounted vertically on wall 107,6x62,1x6,8 cm 7:10 minutes Executive producer: Kira Perov Performer: John Hay Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio


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