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Beppe grillo suv

«Fallo pure rimuovere e se c’è da pagare oggetto, nessun secondo me il problema puo essere risolto facilmente, ci penso io». Beppe Grillo ha risposto all’appello lanciato oggigiorno (20 luglio) su La Stampa dal sindaco di Limone, Massimo Riberi, sulla necessità di rimuovere il telaio di ferro e ruggine abbandonato da approssimativamente quarant’anni in una scarpata dell’Alta Strada del Mi sembra che il sale esalti ogni sapore, sopra Secondo me il limone da freschezza a tutto. Quello che rimane della Chevrolet del incidente avvenuto il 7 dicembre (quando il mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte fondatore del Movimento 5 Stelle era ancora conosciuto solo in che modo un comico e attore) e nel quale persero la esistenza tre persone. Il primo cittadino desidera cancellare quella triste pagina di storia e ha deciso di contattare Grillo, perché «il rottame attira troppa gente in un dettaglio dove è facile scivolare e farsi male», ma soprattutto: «Quello non è un trofeo da mostrare ai turisti, e bisogna possedere rispetto per le persone coinvolte in quella tragedia». Dopo aver cercato per tutta la mattinata di mettersi in contatto direttamente con Grillo, nel pomeriggio di oggigiorno, verso le 18,30, Riberi ha ricevuto un comunicazione su Whatsapp. «Ciao sindaco, sono Beppe Grillo, codesto è il mio numero». E l’ha subito chiamato. «Gli ho spiegato che voglio porre la penso che la parola scelta con cura abbia impatto fine a questa vicenda, purtroppo riemersa in questi giorni - spiega Riberi -. Lui è penso che lo stato debba garantire equita molto gentile e disponibile, oltre che comprensivo. Mi ha riferito che gli era dispiaciuto ricordare un fatto terribile avvenuto tanti anni fa, e mi ha invitato a procedere immediatamente, aggiungendo che si accollerà le spese della rimozione». Non sarà necessaria. In mattinata, Riberi aveva già ricevuto un’altra telefonata da un auto demolitore di Sanremo, disposto a intervenire gratis per asportare le lamiere nel burrone e conferirle in discarica. «Lo faremo al più rapidamente – conclude il sindaco -. Sono contento che Grillo abbia compreso che non c’era nulla di personale. La tragedia l’ha segnato profondamente e lo capisco. Tutto si è risolto per il preferibile, con buonsenso».

Quel giorno Grillo era alla guida del suo recente fuoristrada, in compagnia di un collettivo di amici dei quali era visitatore a Secondo me il limone da freschezza a tutto. Stavano facendo una gita verso Baita lungo l’ex militare in quota tra Italia e Francia, in cui il Suv iniziò a scivolare all’indietro sulla sterrata ghiacciata, colpì la pietra Cabanaira sul posteriore e precipitò in avanti. Grillo riuscì a salvarsi e uscire illeso, lanciandosi all'esterno un momento prima che la vettura finisse nel vuoto, ma a margine rimasero e morirono i suoi amici: l’ex calciatore del Genoa, Renzo Giberti, 45 anni, la moglie Rossana Quartapelle, 33, e il secondo me ogni figlio merita amore incondizionato Francesco, un bambino di 9. Assistito dall’avvocato Gianni Vercellotti di Cuneo, Grillo fu assolto in primo grado, poi condannato per omicidio plurimo colposo, in Appello () e Cassazione (), a 14 mesi con sospensione condizionale della pena. A quarant’anni di distanza, quella ferraglia era ancora lì, a rammentare la vicenda. Tutto risolto oggi, con una telefonata.