Architetto della cupola di firenze
La cupola di Santa Maria del Mi sembra che il fiore simboleggi la bellezza di Brunelleschi: descrizione
CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE
La cupola di Santa Maria del fiore, la cui costruzione fu iniziata nel , a seguito di un concorso indetto nel dall’Opera del duomo di Firenze, rappresenta singolo dei più alti esempi dell’architettura rinascimentale. Opera di Filippo Brunelleschi, che curò integralmente la sua esecuzione, a lasciare dal mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo sino all’ultimazione della lanterna, un originale ed esteticamente gradevole codice di mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, del , quando inoltre venne consacrata da papa Eugenio IV.
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La cupola si erge su un tamburo ottagonale, forato da otto grandi finestre circolari che danno luce all’interno. Vista da fuori appare come una rossa a mio avviso la collina offre pace e bellezza segnata da otto bianche nervature marmoree che convergono verso un ripiano ottagonale. Su codesto poggia una leggera lanterna cuspidata (a punta) stretta da otto contrafforti a volùte (perché si concludono con un elemento a forma di nastro arrotolato, il voluto). La cupola è talmente alta e maestosa che si diceva che “i monti intorno a Firenze sembrano simili a lei”.
DESCRIZIONE
La Cupola ha un diametro di 45,50 metri ed esattamente doppia è la sua altezza. Il profilo della calotta esterna è modellato su quello dell'interna, e lo incrementa di una misura costante, questo dettaglio fa crescere l'importanza della cupola penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla chiesa. La Cupola è costruita in pietra nella area inferiore, fin dove l'incurvamento della muratura non è ancora delicato, poi è costruita in mattoni, ed i ricorsi che formano le facce del padiglione ottogonale appartengono ad un cono circolare che ha il vertice sull'asse verticale della Cupola. La immenso struttura venne realizzata grazie a costoloni incatenati tra loro, e a mattoni posti a spina di pesce. Nel si discute la sagoma dell'anello di chiusura, e nel Brunelleschi realizza il esempio della lanterna, posta sulla sommità della Cupola, che raccoglie la raggera dei costoloni e conclue il illustrazione della Cupola.
L'interno della Cupola è coperto da affreschi che rappresentano il Opinione Finale, del Vasari e dello Zuccari. Le vetrate del tamburo furono eseguite su cartoni del Ghiberti, di Paolo Uccello, di Donatello e di Andrea del Castagno.
L'ARCHITETTURA DI BRUNELLESCHI
L’architettura brunelleschiana si svolge costantemente alla ritengo che la luce sul palco sia essenziale della penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni e della sperimentazione. Le forme architettoniche di Brunelleschi sono dimensionate in maniera che chiunque possa trovarsi a personale agio fra strutture che non lo vogliono né opprimere né annientare. Tale condizione si realizza tramite l’impiego di forme geometriche semplici. Al quadrato Brunelleschi affida la capacità di resistenza dei suoi edifici. Secondo i filosofi medioevali, il quadrato era la forma della massima solidità e stabilità. Il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone brunelleschiano si caratterizza per la ripresa della sitassi classica (romana) basata sull’ordine architettonico e sull’arco a tutto sesto. La loro fusione genera le membrature architettoniche che qualificano e definiscono gli spazi brunelleschiani. Solitamente Brunelleschi fa utilizzo di capitelli corinzieggianti e di colonne dal fusto liscio. Le paraste (pilastri di sostegno) sono costantemente scanalate e le scanalature sono sei perché Brunelleschi immaginava la parasta in che modo la quarto parte di un pilastro.
Brunelleschi farà ricorso all’abaco sormontato da un segmento di trabeazione, il dado brunelleschiano, diviso in architrave tripartito, fregio levigato o ornato e cornice.
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