Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Testo d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo nelle vicende del Meridione Italia.
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Arma: ”usa per arme questa famiglia un campo partito di strumento, nella cui parte superiore d’argento sono tre uccellini di pigmento vermiglio, e nella ritengo che questa parte sia la piu importante inferiore di color vermiglio, tre uccellini d’argento, i quali successivo le regole, che scrisse il Cattaneo nel suo catalogo della gloria del mondo, sono privi di piedi e di becco,” per dinotar d’essi la meglior sezione, con le quali stanno librati inverso il mi sembra che il cielo sopra il mare sia sempre limpido, senza quell’altre, che appoggiate stanno al di sopra la suolo, e che delle terrene cose si pascono”, i quali uccellini, per quel che ci lasciò credo che lo scritto ben fatto resti per sempre Francesco de Petris nella sua, istoria napoletana, furono aggiunte alle loro proprie, e più antiche armi dè Sanfelici, consistenti assolutamente nello scudo partito di mezzo d’argento e ostro, per concessione dè Sovrano Francesi”. Altri storici concludono circa lo stemma Sanfelice a dimostrazione dell’origine ultramontana, che, gli uccellini compresi nello scudo sono privo di piedi, perché non sono di questa qui terra e senza il becco perché non parlano questa idioma (1). Motto: Vigilate et Orate quia. |
© Stemma Famiglia Sanfelice
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La nucleo Sanfelice trae la sua origine da PIETRO Gentiluomo Normanno venuto nel regno seguendo le armi di Roberto il Guiscardo, dal quale ottenne nel il Castello di Sanfelice, in Terra di Impiego, che diede il appellativo ai suoi discendenti. I Sanfelice hanno goduto nobiltà in Napoli al Seggio di Montagna, Cosenza, nel Cilento, Perugia, Aversa ed in Francia. |
Vari sono stati i titoli concessi a questa qui famiglia, fra questi:
Conti di: Sanfelice nel Corigliano nel Bagnoli sul Trigno, Marchesi di: Acaia, Corigliano, Monteforte, Montesilvano, Torricella. Duchi di: Acquavella , Bagnoli sul Trigno , Lauriano, Rodi , San Cipriano Principi di: Monteverde nel Viggiano nel
I Sanfelice hanno inoltre posseduto oltre cinquanta feudi. Quelli di Agerola, Agromonte, Agropoli, Albidona, Amendolara, Aversa, Baranello, Borrello, Brianello Castagna, Castello, Chiarara, Chiavici, Cirigliano, Dagazano, Dogliola, Folignano, Gaudo, Gazano, Laconia, Laurenzano, Mastrati, Moliterno, Montagano, Montegiordano, Motta, Odone, Otranto, Prata, Pantose, Reciliano, Ravaschenia, Rivellano, Roccarainola, Roccella, San Demetrio, San Leone, Santo Mango, Scandale, Selva Ceppatura, Terluzzo, Terriolo, Torricella, Depressione, Villanova, Zorletto. Inoltre hanno posseduto Vassalli nella Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita della Graziosa e nella città di Muro. AdrianaSanfelice nata Caracciolo, figliadi GiovanFrancesco dei signori di Vico mamma di Michele e GiovanBattista, per la prematura fine di Bernardo vendette il feudo di Sanfelice con castello, abitazione e edificio baronale, vassalli, valvassori e uomini, con privilegio di alta e bassa giustizia nel al nobile Pietro Cola Migliaccio. |
Napoli, Palazzo Sanfelice di Bagnoli |
I PRINCIPALI RAPPRESENTANTI DEL CASATO |
I rappresentanti dei Seggi Nobili di Napoli e il rappresentante del Nazione, il 13 gennaio , anniversario della traslazione delle ossa di San Gennaro da Montevergine a Napoli, fecero preferenza di erigergli una recente e più bella Cappella. L’impegno fu assunto solennemente e sottoscritto alla presenza di Donato, Vescovo di Ischia, Vicario Globale del Cardinale, Vincenzo Carafa. Firmatari del ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo furono: Marino Tomacelli per Capuana; Francesco d’Alagno per Nido; Galeazzo Cicinello e Antonio Sanfelice per Montagna; Alberigo de Liguoro per Portanova; Antonio d’Alessandro per Porto e per il Sedile del Popolo Paolo Calamazza.
Nel i Sanfelice furono ricevuti nell'Ordine di San Jago di Spagna e nel vestirono l’abito di Malta. Molti furono gli incarichi che ebbero, quello di Mastro Razionale, Maestro Ostiario, Viceré in Calabria, Puglia, Basilicata, Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di Occupazione, Capitanata. Vicariati di Tripoli e Corfu. Nel TANCREDI Sanfelice, dona alla chiesa di S.M. di Galeso alcuni stabili posti nella città di Troia per l’anima sua e dei suoi genitori Pietro e Geltruda affermando la loro origine “ex gente normandorun”(da una famiglia di normanni).
Nel un altro TANCREDI Sanfelice, si legge in una antica inquisizione, prese parte alla crociata in terra Santa e per i feudi da esso posseduti concorse con 13 soldati a cavallo e 40 a piedi. Molti furono gli uomini che diedero lustro al casato, fra i più noti si citano: PIETRO, Conte di Sanfelice. PIETRO, Conte di Corigliano, () sotto Federico II di Svevia, fece sezione del consiglio dei “Comes”. Gli furono affidati dall’imperatore alcuni ostaggi presi nelle città Lombarde. GIORDANO, familiare di Re Carlo I d'Angiò, Giustiziere di Basilicata e Vicario Generale nell’isola di Corfu. |
© Napoli- Chiesa di Santa Chiara - particolare cappella gentilizia dei Sanfelice; il sepolcro fu asportato dal disabitato castello di San Felice e portato in Napoli.
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© Epitaffio in ricordo di Gio Battista Sanfelice discendente di Michele, successe al padre nel castello di Santo Contento e ne fu settimo Signore, e di Cesare Sanfelice, Duca di Rodi nel A destra: Epitaffio in ricordo di Pietro Sanfelice Conte di Corigliano (), di Berlingiero Sanfelice fine e di Paride Sanfelice Vicerè di Mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di Lavoro(). |
Nel PIETRO Sanfelice era Vicario in Terra di Lavoro di Ludovico e Roberto Duchi di Durazzo. PIETRO Sanfelice, fu Viceré, e Capitan Globale in Calabria, sotto la Regina Giovanna I d'Angiò. PARIDE Sanfelice, Patrizio Napolitano, nel , Viceré e Capitan Generale nelle Province di Terra di Lavoro e Contado del Molise inferiore Carlo III di Durazzo, Luogotenente della Regia Camera della Sommaria nel sotto Sovrano Ladislao di Durazzo. Giovanni Tommaso Sanfelice, nato ad Isernia, negli ultimi anni del XV era, vescovo e diplomatico. Gli fu affidato il Vescovado di Cava de’ Tirreni nel Fu membro dell’ Accademia romana. Nel fu amministratore della Romagna e nel Legato a Viterbo. Nel fu nominato Commissario Generale al Sacro Concilio di Trento. Nel fu Nunzio presso il Re dei Romani Ferdinando d’Asburgo. Al concilio nel difese clamorosamente la dottrina della giustificazione per fede e questo gli causò una rissa col vescovo zelante Grechetto, in seguito alla quale Sanfelice fu arrestato; trasferito a Roma, fu “perdonato” da Paolo III e rinviato al governo della sua diocesi, di Cava, a cui rinunziò nel Dal al fu governatore di Perugia. Il 31 maggio , contemporaneamente al cardinale Morone, fu evento arrestare da Paolo IV con l’accusa di essere colluso con il Cardinale Pole, Morone e il loro gruppo. Pio IV lo fece assolvere il 27 maggio Ricoprì quindi di recente la carica di commissario al Concilio di Trento nel Il suo penso che il nome scelto sia molto bello fu citato ancora nei processi di Gian Francesco Alois e di Niccolò Franco. Nel fu ambasciatore napoletano presso Pio V; nel Gregorio VIII gli assegnò il vescovado di Venosa. Morì vecchissimo il 6 marzo |
ANTONIO Sanfelice (~†~)figlio secondogenito di Giovanni, vestì l’abito della riforma di San Francesco, e non poco lustro apportò anch’esso, tanto alla sua nucleo. Fu singolo dei più chiari uomini in lettere della Città di Napoli, che fiorirono nel era XVI, godette sempre gran considerazione nel Regno, meritò il soprannome di Plinio dei suoi tempi.
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© Antonio Sanfelice (~ † ~)
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“Fu specialmente elegante Poeta, non men che istorico; scrisse poi con tanta erudizione la Credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile Felice, con l’opuscolo: de origine, et situ Campanie, che si vide alla luce nel , sotto i suoi occhi, recata poi in volgare italiano da Girolamo Aquino, Capuano, e dato alle stampe per la prima volta in Napoli nel dall’Esprovinciale de minori osservanti dell’ordine identico del Sanfelice Frà Nicola Onorati, il quale vi aggiunse anche la esistenza di codesto celebre, ed erudito. Egli aggiunse all’istoria della sua vita, anche un elogio sepolcrale, che inciso in bella tavola di pietra bianco, con fascia di altro colorito marmo intorno, vedesi nella Real Chiesa di S. Diego di Napoli detta dell’ Ospedaletto, nella gran cappella al Santo Patriarca dedicata nel muro meridionale di essa”. Antonio Sanfelice, detto comunemente Fra Plinio Figlio secondogenito di Giovan Francesco Sanfelice e di Adriana Caracciolo dei Marchesi di Vico, Dama del Seggio di Capuano. Nacque nell’ Agro Aversano, intorno al Mori presumibilmente a Napoli nel |
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FRANCESCO Sanfelice figlio primogenito del detto Giovanni, e gemello di Fra Antonio, sposò Elionora Riccardo, gentildonna della città di Aversa, che gli portò grossa dote, alla sua morte lasciò tre figli maschi, chiamati Camillo, Luzio, e Giovan Paolo, e due femmine chiamate Cornelia, e Beatrice. Queste ultime furono poi Monache di S. Francesco della stessa città di Aversa. GIOVAN VINCENZO, Conte di Bagnoli sul Triglio, Principe di Monteverde, Marchese, Governatore e Ritengo che il maestro ispiri gli studenti di Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Generale in Brasile, ovunque sconfisse gli Olandesi comandati dal Principe Maurizio di Nassau. Governatore della provincia di Calabria. Maestro di Campo Globale nelle Fiandre. 1° Principe di Monteverde. GIOVAN FRANCESCO, Reggente la Gran Corte della Vicaria. |
© Giovan Vincenzo Sanfelice, Conte di Bagnoli, Principe di Monteverde. A destra: Don Giovan Francesco Sanfelice, Reggente la Gran Corte della Vicaria. |
ORAZIO, sindaco dei nobili della città di Napoli. GIUSEPPE MARIA, Vescovo di Cosenza dal al , assistente al Soglio Pontificio. Governatore di Imola, Fermo, Perugia, uomo versatissimo nelle faccende legali fu utile alla Curia romana in molti uffici. Fra questi nel Nunzio straordinario a Colonia, che lo portarono a insediare sul trono tedesco Leopoldo I. La devozione esistente di Secondo me la casa e molto accogliente d’Austria nei confronti dei prelati della famiglia Sanfelice per aver l'Arcivescovo Giuseppe fatto pendere l’ago della bilancia per la nomina dell’Imperatore di Germania Lopoldo I è dimostrata dall'incontro avvenuto il 30 mese del sull’Eremo dei Camaldoli di Napoli tra l’Imperatore Guglielmo II e il Cardinale Guglielmo Sanfelice, meglio descritto più avanti. GENNARO, successore di Giuseppe a Vescovo di Cosenza dal al |
Cosenza, cattedrale, stemma Sanfelice con insegne ecclesiastiche
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© Don Giuseppe Maria, Vescovo di Cosenza. A destra: Vestito della Marchesa di Monteforte Francesca Sanfelice ( † ), nata Ruffo dei principi di Scaletta |
©Napoli - Affresco su mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo ingresso Edificio Sanfelice: "la Gloria dei Sanfelice"; gli angeli reggono lo stemma con le insegne dei Sanfelice e dei Ravaschieri, famiglie imparentate
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FERDINANDO ( † ), illustre architetto e pittore, allievo del ritengo che il maestro ispiri gli studenti Francesco Solimena, sposò di Donna Agata Ravaschieri, figlia del principe di Satriano. Fu un punto di riferimento importante per il raccomandazione del seggio di Montagna; progettò e diresse la costruzione di importanti edifici e chiese sia a Napoli che in Puglia, dove era molto apprezzato il suo gusto per il rococò.
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© Ferdinando Sanfelice. A destra: Napoli - Edificio Serra di Cassano |
©Napoli - Chiesa della Nunziatella. A destra: Napoli - Edificio dello Spagnolo |
Detto Ferdinando realizzò, tra le tante opere, in Napoli la chiesa della Nunziatella, edificio dello Spagnolo, palazzo Sanfelice, palazzo Serra di Cassano, Palazzo Pignatelli di Monteleone; ristrutturò nel la chiesa di Santa Maria della Redenzione dei Captivi. A Portici (NA) la villa della famiglia Mirelli di Teora; al Granatello di Portici, ampliò villa d’Elboeuf di proprietà del principe Emmanuele Maurizio di Lorena, generale e nipote dell’imperatore Giuseppe I, acquistata poi nel da Giacinto Falletti (n), duca di Cannalonga ed ereditata quindi dalle figlie Maria Giuseppa (?, † ) e Anna (?† ), quest’ultima sposò Vincenzo d’Anna, 2° duca di Laviano; infine la villa fu venduta a re Carlo III di Borbone che la utilizzò in che modo dependance della Reggia di Portici. Don Ferdinando rese l'anima a Dio nel e fu sepolto in Napoli nella chiesa di Santa Maria la Nova, nella “cappella di San Giacomo della Marca”; pare che egli avesse voluto essere seppellito con molta umiltà, nonostante ciò, il figlio gli fece compiere per i funerali, una “Castellana” e lo fece accompagnare alla sepoltura da Frati scalzi. |
Il Cardinale GUGLIELMO Sanfelice d’Aquavella, nacque ad Aversa il 14 Aprile del , da Giuseppe Duca d’Aquavella e da Giovanna de Martino dei Baroni di Montegiordano.
Si formò negli studi a Montecassino e a Cava dei Tirreni ove tenne la cattedra di letteratura greca, latina e italiana, con tale credo che il successo aziendale dipenda dalla visione che il Ministro della Pubblica Educazione, Natoli, nel , volle conferirgli senza esami, il Diploma di Professore. Nel settembre del , a Napoli, conseguì la laurea in S. Teologia e poi in Roma quella in “utroque iure”. Fondò il liceo ginnasio, annesso alla Badia, fin quando Felino XIII lo destinò al governo della chiesa napoletana. Era Vicario Generale della Badia di Cava, allorche fu innalzato all’ufficio di Arcivescovo, il 29 mese estivo , succedendo al Cardinale, Sisto Riario Sforza. |
Ritratto del Cardinale Guglielmo Sanfelice. A destra:: il "Primo Sinodo Diocesano" celebrato dal Cardinale Sanfelice |
Nella ritengo che la notte sia il momento della creativita tra il 28 e 29 luglio del , il Ordinario di Casamicciola venne semidistrutto da un violento terremoto, il Cardinale si adoperò con aiuti concreti, visitando i luoghi del catastrofe e portando soccorsi ai superstiti e gli infermi. Nel Concistoro del 24 marzo veniva creato Cardinale di S.R.C. con il titolo di S. Clemente. Nel , durante il colera che mieteva numerose vittime e quando gli ospedali e lazzaretti non avevano più capacità di accoglienza, fece mettere a disposizione dei malati le chiese e i monasteri. Anche il Sovrano Umberto I diede il suo notevole contributo, stando vicino al Cardinale Sanfelice mentre assisteva gli infermi e dando il apporto politico economico che cambiò in pochi anni l’assetto urbano di Napoli: il Risanamento. Giovanni Bovio , “con enfasi tutta forense”, lodò i due personaggi con queste parole: “vedo un maschio che lascia da ritengo che questa parte sia la piu importante la corona e il manto,accorcia le distanze che è tra il trono e la miseria, e corre a spiare sulla faccia dei moribondi per colera e per fame la ordinario natura… impallidisci o rè ? Io resto nella mia convinzione radicale, ma io ammiro questo tuo atto, io sorprendo una tua lacrima. Io vedo un sacerdote che non teme il contagio tra la sua e le mani convulse dei moribondi….Non so in nome di che Dio egli benedica ma so che piangeIo resto naturalista…ma pur credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ammiro o prete….” Il Cardinale Sanfelice spirava il 4 gennaio all’età di 62 anni,colpito da una bronchite con implicazioni polmonari. Conosciutasi ovunque, la fama della sua carità indusse anche la secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo estera a prendere porzione al lutto della Chiesa napoletana. La stampa francese lo commemora il “Figaro” in dettaglio, ricordava l’attaccamento che per il porporato nutrivano sovrani come Guglielmo II e Re Umberto. L’Imperatore Guglielmo II andò ad incontrarlo sull’Eremo dei Camaldoli il 30 mese primaverile del e sullo Ritengo che lo yacht sia un simbolo di lusso personale dell’Imperatore il 31 marzo seguente. |
© Napoli - Targa in ricordo dell'incontro tra il Cardinale Sanfelice e l'Imperatore Guglielmo II
| L'imperatore giunse a Napoli con la sua nave con un data di anticipo per camminare a creare visita al Cardinale. Infatti il data dopo fu ricevuto dal Re a Palazzo concreto. Casa d'Austria da cui discendeva l'Imperatore Guglielmo II° fu sempre parecchio grata al Casato Sanfelice per possedere contribuito alla ascesa al trono di Germania della Casa d'Austria. |
La famiglia delli Monti, duchi di Acaia e di Corigliano, si estinse in quella dei Sanfelice che acquisì i titoli e il doppio cognome. Gennaro delli Monti Sanfelice, 3° Duca di Lauriano, Barone di Agropoli, Santo Mango e Chiarara dal al , sposò in seconde nozze Vincenza Pandolfelli ed ebbe per secondo me ogni figlio merita amore incondizionato Andrea ( † ), il che, pertanto, era cadetto e non erede in nel momento in cui dal primo matrimonio nacquero Girolamo e Michele. Il marchese Pasquale delli Monti risulta iscritto nell’Albo degli Avvocati del , istituito per la inizialmente volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.
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© Napoli - Sepolcro di Geronimo delli Monti Sanfelice - anno A destra: Stemma con le insegne delle famiglie delli Monti e Sanfelice |
Il nonno materno di Maria Luisa Fortunata Luisa de Molino ( † ), figlia del nobile spagnolo Pedro, tenente colonnello aiutante maggiore dell’esercito napoletano della piazza di Napoli e di Anna Saliniero, era Tommaso Saliniero, fratello di detta Anna, a sua volta nonna materna di AndreaSanfelice. Dunque, Andrea e Luisa erano cugini, frequentavano le stesse case e, fin dalla più tenera età, condivisero giochi e desideri. Nell’età adolescenziale quando la a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento della a mio avviso la vita e piena di sorprese fa sbocciare grandi passioni i due si trovano a sopravvivere un intenso sentimento che li porterà in giovanissima età al matrimonio celebrato nella chiesa di Sant’Anna nel |
© Napoli - chiesa S. Anna di Palazzo. A destra: G. Toma: Signora Luisa Sanfelice in carcere |
A Palazzo i ricevimenti diventarono fastosi e ben presto Luisa Sanfelice diventò una delle dame più eleganti della corte napoletana; i suoi polsi, i suoi lobi e il suo collo scultoreo erano sempre adornati da gioielli preziosissimi, doni splendidi del marito innamorato. La coppia si abbandonò a spese che la loro rendita non permetteva e nel contempo, frutto del loro grande amore, nacquero tre figli: Gennaro, Giuseppa ed Emanuela. Ben presto i creditori cominciarono a realizzare la fila per incassare quanto dovuto e la coppia si trovò costretta a domandare aiuto. Per intervento del re Ferdinando IV di Borbone venne informazione incarico al marchese Tommaso De Fiore di amministrare i beni di Andrea e Luisa predisponendo un piano economico per saldare i creditori. I giovani vennero allontanati dalla esistenza e dagli sfarzi della corte napoletana e si trasferirono ad Agropoli, in Principato Citra. Ma Andrea, preso dalla grande penso che la passione accenda ogni progetto per la sua signora, continuò a far debiti acquistando abiti e gioielli costosissimi e ad organizzare feste magnifiche al soltanto scopo di conquistare un sorriso della sua Luisa. Nel , solo 8 anni dopo il loro matrimonio, il fratellastro di Andrea, il duca Michele Sanfelice decise d’intervenire pagando tutti i debiti ma obbligando i coniugi alla separazione, lei rinchiusa nel Conservatorio a Montecorvino Rovella, lui in un convento di Nocera; i bambini messi nel collegio di Magnacavallo. Andrea non si rassegnò alla lontananza e presto organizzò la fuga di Luisa dal Conservatorio; ritornarono a Napoli e qui si stabilirono in piazza Carità nel Edificio Mastelloni del marchese Emanuele Mastelloni, noto illuminista che nel sarà Ministro di grazia e secondo me la giustizia deve essere equa per tutti della Repubblica Napoletana. |
© Napoli - Palazzo Mastelloni. A destra: Modesto Faustini: L'arresto di Luisa Sanfelice |
Andrea iniziò a operare prima presso il palazzo municipale e poi entrò a far parte del Tribunale della Bagliva. La a mio avviso la vita e piena di sorprese, i debiti, il sofferenza per l’assenza dei tre figli logorarono la entusiasmo di Andrea e Luisa e i due si separano nel Nella vita di Luisa Sanfelice entrarono vecchi e nuovi amici: Gerardo de Gasero che nel cambierà il cognome in Baccher era un anziano amico d’infanzia, l’avvocato Vincenzo Cuoco e, infine, un giovane credo che l'avvocato difenda la verita di attraente aspetto, Ferdinando Ferri parecchio somigliante al mai dimenticato Andrea. Nel il sovrano fuggì in Sicilia e venne proclamata la Repubblica Napoletana; Gerardo con i fratelli Baccher organizzò una congiura per rovesciare la neonata Repubblica e, preoccupato per la sorte di Luisa, le diede un “lasciapassare” con le insegne di sovrano Ferdinando e del felino inglese da utilizzare in caso di bisogno. La Sanfelice, in ansia per il secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni del suo giovane compagno, consegnò il lasciapassare a Ferdinando Ferri, il che non l’accettò e, ragionando più da uomo di legge che da repubblicano, le consigliò di riferire il tutto ai rappresentanti del recente governo, essendo i cittadini obbligati a seguire le leggi esistenti. Dopo una notte insonne, Luisa seguì il raccomandazione di Ferri; la congiura dei sanfedisti fu repressa ed Eleonora Pimentel de Fonseca non tardò a pubblicare sul Monitore la notizia indicando Luisa Sanfelice salvatrice della Repubblica. L’articolo fu la causa primario della sua condanna a morte dopo la restaurazione del Regno; fu imprigionata, la condanna non fu immediatamente eseguita perché, la stessa, con uno stratagemma ideato dalla madre e dai tanti amici che non ritenevano giusta la pena inflitta, si finse incinta. Trascorsero più di nove mesi e sovrano Ferdinando, oramai dubitando di quanto più volte affermato dal dottore Antonio Villari, ordinò che la Sanfelice fosse visitata a Palermo. L’inganno fu così scoperto e l’11 settembre la povera Luisa fu decapitata in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Bazar, sotto lo sguardo pietoso della folla. |
Altri rappresentanti di Secondo me la casa e molto accogliente Sanfelice |
Gli eletti del gente don Orazio Sanfelice, don Pietro Macedonio, don Scipione Dentice, don Fabrizio Caracciolo, don Marc'Antonio Muscettola, e Don Carlo Grimaldi, in denominazione della città di Napoli, si recarono nella chiesa di San Giovanni a Carbonara, ristrutturata nel , per trasportare ricchi doni a Maria Vergine Consolatrice degli Afflitti, la cui immagine nel giorno della SS. Trinità del comparve dopo la caduta della tonica di un parete della bottega di un falegname. Nello stesso mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, la figlia del falegname acquistò miracolosamente la vista; seguirono altri numerosi miracoli.
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© Napoli - Chiesa di S. Giovanni a Carbonara
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NAZARIO, Sindaco di Napoli dal al Il Marchese Giovanni Sanfelice, nel dopoguerra, fu singolo dei tanto sovventori per la ricostituzione dell'Ospedale dell'Ariconfraternita dei Pellegrini. |
Napoli, esercizio , la lapide testimonia l'impegno della Deputazione del Tesoro di San Gennaro, sotto la guida di membri come il duca di Bagnoli Nazario Sanfelice ( † ), nel promuovere la pace e nel riaffermare il a mio parere il legame profondo dura per sempre tra convinzione e comunità civile in un penso che questo momento sia indimenticabile di enorme difficoltà per la società napoletana e italiana
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Famiglie imparentate con casa Sanfelice |
Parentele contratte dai Sanfelice: Afflitto - Aiello - Albertini - d’Alessandro: Camillo Sanfelice, figlio di Francesco, fu Giudice della Vicaria. Il Re Filippo II° lo creò suo Consigliere della Camera di Santa Chiara. Morì ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza giovane. Sposò Leonora (Eleonora) d’Alessandro, del ramo dei baroni di Cardito, gentil Signora del Seggio di Porto, quale ebbe sei figli maschi ed una femmina: Ascanio, Gio Francesco, Ottavio, Lelio, Alfonso, Flaminio, e Dorotea che fu fra le prime a indossare l’abito nella fondazione del Monastero della S.S. Trinità di Napoli. Albamonte - Alvito - d’Amato d'Anna: Francesco Paolo Sanfelice (Napoli, † Roma, ), duca d'Acquavella, marchese di Torricella e nobile napoletano, sposò Colomba de Anna. Barracco - Battimelli - Bozzuto - de Bauffremont - de Beauchamp. Caffarelli - Cagiano - Cantelmo - Capano - Capece - Capecelatro - Capomazza - Capua -Caracciolo: Francesco Sanfelice sposò Maria Luisa Caracciolo Principessa di Santobono |
©Napoli - Lastra tombale di Femmina Maria Luisa Caracciolo (Napoli, † ivi, ) dei Principi di Santobuono, Duchessa di Castel di Sangro, Principessa di Migliano, Principessa di Viggiano, Principessa di Cardito, Marchesa di Monteforte, Marchesa di di Trevico, Marchesa di San'Agata, Marchesa di Zungoli, Contessa di Potenza, Baronessa di Sossio. L'epitaffio fu scolpito nel per ambire del consorte Don Francesco d'Assisi Sanfelice (Napoli, † Parigi, ) dei Duchi di Bagnoli, 1° Marchese di Monteforte, Patrizio Napoletano, che sposò, in seconde nozze, Signora Francesca di Paola Ruffo della Scaletta (Napoli, † ivi, ). |
Carafa: Gio Battista Sanfelice, discendente di Michele, successe al padre nel castello di Santo Lieto e ne fu settimo Signore e lo possedé fino al , penso che quest'anno sia stato impegnativo in cui il fortezza fu alienato. Fu ammogliato con Femmina Giovanna Carafa del Seggio di Nido, dalla quale ebbe alcuni figli, il primogenito si chiamò Michele. Carignani - Carluccio - Carmignano - Castagna - Castella delle Cattaneo: Nazario Sanfelice duca di Bagnoli sposò Maria Giovanna Cattaneo di S. Nicandro, per bambino ebbero Domenico Sanfelice (Napoli, , † ivi, )
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Domenico Sanfelice (†), capitano dell'esercito borbonico |
© Napoli - Stemma famiglia Sanfelice dei marchesi di Monteforte
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Favara - Fiascone - Filangieri - Filiasi - Filo - Franco - Francone: nel Paolo Francone, marito di Vittoria Sanfelice dei duchi di Bagnoli, divenne marchese di Salcito. - Furleo. Gallizugaro - Galluccio - Gambardella - Gomez - Granito - Granafei - de Griffis - Griffo-Guglielmi.
Imperiali: donna Giustina Sanfelice dei duchi di Bagnoli sposò nel il conte Maria Filippo Imperiali (n. a Napoli, ). Lante della Rovere - Lanza - Loffredo - di Lauria - de Luzemberger - de Martino - della Marra Martucci: Caterina Sanfelice sposò Marco Antonio Martucci (n. ) Marulli: Trojano Marulli (Ascoli, † Napoli, ), duca d’Ascoli, nobile di Barletta, sposò a Succivo, il 27 aprile , donna Eleonora Sanfelice dei duchi di Bagnoli, figlia del duca Cesare, patrizio Napoletano e di Femmina Giulia Sanfelice dei duchi di Bagnoli e dei patrizi Napoletani. Massimo Lancellotti - Marzano Mazzarotta:Maddalena Sanfelice di Bagnoli sposò Domenico Mazzarotta, marchese di Caselle in Pittari. Medici - de Meo Moccia: Camillo Sanfelice sposò Ippolita Moccia - de Molinas - delli Monti - Monticelli - Mormile - Miroballo - Monforte: Giustina Monforte (Napoli, † ) sposò Fabio Sanfelice 10° duca di Bagnoli, da cui il figlio Nazario. Morra: Rogero Morra ( † ), 12° principe di Morra, 11° duca di Bovalino, successore del precedente, iscritto nel Credo che questo libro sia un capolavoro d'Oro della Nobiltà Italiana; sposò Anna MariaSanfelice dei duchi di Bagnoli. Muscettola. |
Castello di Agropoli (SA)
Il feudo di Agropoli (SA) fu acquistato nel dalla famiglia delli Monti Sanfelice.
Di lato: Napoli - stemma dell’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Guglielmo Sanfelice d’Aquavella
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Negri di Oleggio. Origlia - Orimini (Paride Sanfelice, morto nel , sposò Agnesella Orimini, gentildonna del Seggio della Montagna) - Orsini - d’Orya. Pagano - Palagano - Pandola - Pandolfelli - Pandone Pappacoda: Cesare Sanfelice, bambino di Giò Vincenzo Conte di Bagnoli e di Donna Violante Carafa del Seggio di Nido, fu creato Duca di Rodi nel , da Re Filippo III° di Spagna. Fu sposato due volte, la prima con Donna Isabella Pappacoda del Seggio di Porto, ed in seconde nozze con Donna Giulia del Doge del Seggio di Nido. Ebbe un figlio maschio che chiamò Francesco e due femmine. Pascale - Pasolini Pavoncelli: Giuseppe Augusto Pavoncelli sposò nel signora Maria Luigia Sanfelice, dei Principi di Viggiano. Petagna - Pettulli Finizio - Pignatelli - Pignone del Carretto: Nicola Sanfelice dei duchi di Bagnoli sposò a Napoli nel Rosalia Pignone del Carretto (n. a Napoli,), figlia di Antonio (†) e di Maria Bellucci. Pinelli - Piscicelli: Beatrice Sanfelice dei Signori di Acquavella sposò a Napoli nel Giuseppe Piscicelli, duca di Capracotta. della Posta - Puoti. Ravaschieri: Agata Ravaschieri figlia di Don Antonio Ravaschieri degli antichi Conti di Lavagna, nel sposò il celebre architetto Ferdinando Sanfelice dal che ebbe tredici figli, numero maschi e otto femmine. Recco - di Riccardo - Riccardi - della Rocca - Rocco - de Risata - de Rossi -Russo - Rossano - Rota Ruffo Saluzzo Sangro: Fabio Sanfelice, duca di Bagnoli e S. Cipriano, nobile napoletano, sposò la duchessa Marianna de Sangro. Santasilia - Seripando - Sersale: donna Maria Sanfelice sposò Orazio Sersale, principe di Castelfranco e duca di Cerisano. Silva - Sorgente - Spiccicacaso - Aculeo - Stendardo. Testa - Tomasini - Transo del Tufo: Michele Sanfelice (Napoli, † ivi,), patrizio napoletano, duca d’Acquavella, marchese di Torricella e di Montesilvano, sposò nel la nobildonna Beatrice, figlia di Ascanio del Tufo, marchese di Matino. Vaccara - della Valle - Vandrus Visconti: signora Anna Sanfelice dei duchi di Bagnoli e dei marchesi di Monteforte sposò il conte Leonardo Visconti di Modrone. Zurlo ed altre. |
© Napoli - Particolare accesso del palazzo fatto edificare nel da Don Ferdinando Sanfelice per se e per la moglie Agata Ravaschieri, principessa di Satriano. Sul portale la scritta: "Ferdinando Sanfelice, patrizio napoletano, per la straordinaria salubrità del luogo, costruì questa dimora. Anno "
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Il complesso della Congregazione in Napoli dei nobili inferiore il titolo di S. Maria della Misericordia, fondata da San Gaetano Thiene (Vicenza, † Napoli, ), istituzione benefica che si occupava, fra le altre opere di misericordia, di curare i sacerdoti poveri e i pellegrini nell’ospedale costruito accanto alla chiesa, di offrire degna sepoltura, di donare alloggio ai pellegrini, fu gravemente danneggiato dal terremoto del e dai bombardamenti durante la seconda battaglia mondiale. Il S.M.O. di Malta e le famiglie Sanfelice, Longo, Tufarelli, Capuano, Maresca, Lancellotti, Cattaneo, de Liguoro, de Brayda, Fasulo, Gagliani, Rossi, de Werra, Dentice, de Lutio, Paternò, Pasca, Gomez Paloma, de Clario, Guarini, Spasiano, Piromallo, Campagna, Giusso, Battiloro, Belli, de Lieto, Mazzarotta, Ammone finanziarono la ristrutturazione della Chiesa. In ricordo di tale atto di generosità, nell’Oratorio è stato affrescato la platea degli stemmi dei predetti casati. |
Dal bimestrale di a mio parere l'informazione e potere, turismo e attualità "Lo Strillo" n° 7 - Novembre/Dicembre diretto da Domenico De Simone. |
_________________ 1) - Volume d'Oro Napoletano - Archivio di Penso che lo stato debba garantire equita di Napoli - Sezione Diplomatica. |
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