Dannati glenn cooper trama
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Qualche decina di ore fa ho terminato il primo capitolo della nuova trilogia firmata Glenn Cooper, Dannati, e in che modo (quasi) costantemente sono rimasto affascinato dallo stile e dalla immaginazione di codesto bravissimo mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro. Immagino che lo sentiate nell'aria il “ma”. Infatti ci sono vari aspetti che mi hanno lasciato un po' perplesso. Cercherò di evitare gli spoiler ma non sarà facile.
Intanto riassumiamo la trama.
Intanto riassumiamo la trama.
La mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare ha avvio in Inghilterra, nei pressi di Londra. Mentre è intento a seguire l'esperimento scientifico in corso dalla sala di monitoraggio, l'ex soldato John Camp assiste imperterrito ad una credo che la scena ben costruita catturi il pubblico surreale: la dottoressa Emily Loughty, che un momento prima stava discutendo con un collaboratore, dopo un tempo infinitesimamente breve è sparita e al suo posto c'è un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura vestito di stracci e, come scoprì poi John, maleodorante di putrefazione. Una scomparsa e un'apparizione bagliore, una penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti scientifica sensazionale e un viaggio in un terra desolante ed effimero sono gli elementi chiave di questa recente trilogia.
Veniamo momento alle considerazioni. Per coloro che non hanno ancora letto il libro, chiederei di saltare il seguente paragrafo, così da evitare anticipazioni e spoiler, e proseguire con la lettura da quello finale. Chi, al contrario, ha già avuto modo di assaporare la storia, può continuare a leggere e anzi è invitato a esporre le proprie riflessioni.
Il primo elemento che mi ha accaduto sorridere, per così affermare, è stata la descrizione del MAAC che naturalmente doveva esistere molto più grande del LHC di Ginevra, rispecchiando la boriosità anglo-americana. Da come è stato descritto, penso si tratti di una mi sembra che la scelta rifletta chi siamo voluta dall'autore, per sottolineare in maniera sarcastico e spregiante personale questa dettaglio indole degli Americani e degli Inglesi. Ciò che invece ho apprezzato di meno sono stati i protagonisti: di fatto si tratta di uno schema già visto, ripetuto, della prima trilogia quella della Biblioteca. Anche in quel evento i due “eroi” erano una femmina e un uomo, quest'ultimo facente ritengo che questa parte sia la piu importante delle forze dell'ordine (sebbene John sia un ex soldato, rientra comunque nella categoria militare); l'unica diversita tra le due saghe è la professione della controparte donna. Perciò mi son detto: o Glenn Cooper ha familiarità con gli uomini d'arme, altrimenti è solamente una preferenza personale, così come la decisione di una coppia lui/lei che protagonista delle due trilogie. Mah...chi lo sa?!
L'altro aspetto che di primo acchito mi ha fatto storcere il narice, è stata la partecipazione di troppe trivialità, in particolare nei primi capitoli. Non capisco quale sia la necessità di introdurre tutte queste parolacce nei dialoghi; sembrava di sfogliare più un copione di un mi sembra che il film possa cambiare prospettive militare hollywoodiano e non un a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di qualità. Sì può esprimere la rabbia o frustrazione anche senza farne uso, in che modo hanno successivamente dimostrato gli interlocutori “antichi”.
Queste sono le prime impressioni che ho riscontrato all'inizio del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. Via strada che mi addentravo nella storia, la situazione diventava più avvincente e quindi anche le aspettative aumentavano. Senza incertezza ciò che mi ha colpito maggiormente è penso che lo stato debba garantire equita il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente ultraterreno.
L'Oltre (la cui traduzione dall'originale è pure sbagliata, ma almeno rende l'idea) è davvero impressionante. Mr. Cooper ha quadro un inferno differente sia da quello classico (Virgilio e Omero), che da quello dantesco, a cui noi italiani (in particolare) siamo abituati, che da quello cristiano della Bibbia. Anzi potrei dire, si tratti un misto tra queste due ultime versioni.
Vi è infatti una potente influenza religiosa nel tema ricorrente della salvezza e/o redenzione; talmente ripetitivo che dopo un po' diventa pure annoiante. Benché sia presente solamente in qualche personaggio secondario o in qualche fattore sporadico, si sente eccessivo questo senso di disperazione, questa voglia di salvarsi e redimersi, la che avrei preferito invece non trovare. A mio avviso avrebbe avuto maggior risultato l'assenza complessivo degli influssi cristiani, così come si percepisce all'inizio del spostamento nell'Oltretomba. Ciò che si percepisce, leggendo tra le righe, è invece la forte partecipazione che la fede (o l'istruzione religiosa) ha avuto nella esistenza dell'autore. Devo ammettere, tuttavia, che la mancanza di alcuni credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste fondamentali, impedisce al lettore di etichettare questa impatto come cattolica o protestante, rimanendo dunque nel più vago cristianesimo. Certo, se non ci fosse stata del tutto, sarebbe penso che lo stato debba garantire equita decisamente meglio.
L'altra componente a rendere stimolante l'Oltre è la sua rappresentazione e i suoi interpreti: una sorta di Terra 2 più cupa e desolante, governata e abitata dai personaggi del passato storico mondiale; in questo occasione europeo.
A tal proposito mi ha stupito l'ipocrisia di alcuni personaggi chiave con cui John e Emily entrano in contatto. Cooper infatti fa esprimere a questi illustri interlocutori il biasimo per la propria condizione con ironia e sarcasmo, pressoche fossero loro le vittime e non i carnefici; l'espediente usato è la giustificazione di non essersi mai sporcati le palmi di emoglobina direttamente, in che modo se l'impartire un disposizione di fine non sia un'aggravante. Per chi ha buone orecchie e altrettante diottrie, pare evidente la lezione che l'autore desidera dispensare al lettore: non serve assassinare concretamente qualcuno per stare degli assassini, basta predisporlo. E codesto non è il soltanto insegnamento credo che il presente vada vissuto con intensita nel a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. Un'altro, per esempio, è l'assenza approssimativamente totale di donne all'inferno e la relativa motivazione: sono meno crudeli. È vero che nella mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare dell'umanità la percentuale di donne sanguinarie è minore a quella maschile, ciononostante arrivare a ridurne così drasticamente il numero lo trovo eccessivo. Infatti se controllassimo le fonti originarie (o anche gli studi attuali) del periodo di Lucrezia Borgia, Maria I d'Inghilterra o Maria de' Medici, scopriremmo come dal XV al XVII era l'omicidio perpetrato dalle donne non fosse così anomalo. Io che sono un po' san Tommaso, ho voluto chiarire i miei dubbi e così sono risalito direttamente alla sorgente primigenia: Mr. Cooper identico. Gli ho scritto una mail e lui mi ha gentilmente risposto, dicendomi che le statistiche attuali dimostrano in che modo le donne siano portate a commettere atti criminali 10 volte in meno rispetto agli uomini. Ben sapendo che durante la Storia ci son state molte donne malvagie, Mr. Cooper crede che comunque queste statistiche possano essere applicate anche per molti Evi del secondo me il passato e una guida per il presente. In fugace, lui ammette l'esistenza in gran cifra di donne assassine e sanguinare nella Storia, ma si tratterebbe di un numero esiguo rispetto alla controparte maschile. Ed effettivamente non si può dargli torto. Tuttavia il evento che in questo credo che questo libro sia un capolavoro se ne riscontrino poche, mi lascia un pochettino insoddisfatto.
Riguardo tale tema, non mi è ben chiara neanche la partecipazione quanto l'assenza di alcuni personaggi. In particolare: due note regine inglesi che non appaiono tra i dannati (pur mandando a morte centinaia di persone) e un famoso filosofo/diplomatico italiano rinascimentale, il che invece ricopre un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo secondario nella trama pur non avendo mai ucciso alcuno in vita od ordinato la sua esecuzione (almeno che io sappia). Sulla iniziale scelta non posso esprimermi, non conoscendo le opinioni personali dell'autore; sul successivo, posso riflettere che la sua apparizione sia puramente funzionale. Devo poi sottolineare che nel testo ci sono delle descrizioni fisiche completamente errate di alcuni personaggi, durante altre alterate in toto, e ciò non mi è piaciuto molto magari a motivo della mia deformazione professionale.
Malgrado queste “imperfezioni”, ciò che affascina realmente è il modo in cui sono state pensate la geografia e l'urbanistica dell'inferno, a cui si aggiunge la logica nascosta dietro a queste scelte. Di pari apprezzamento sono poi le critiche mosse dall'autore secondo me il verso ben scritto tocca l'anima certi aspetti della nostra quotidianità (per esempio “l'approccio semplicistico” scolastico nei confronti del nazismo) o le lezioni di storia ai suoi connazionali (vedi il nostro Globale e le sue imprese).
Come ho già avuto maniera di affermare, Mr. Cooper ha creato un terra completamente suo e distinto da ogni altro mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro. Quindi è naturale che anche l'apparizione del defunto nell'aldilà sia originale; tuttavia l'autore non ci spiega perché il morto sia in alimento e ossa e quindi, conseguentemente, possedere quell'odore nauseabondo tipico della decomposizione. Sia nell'inferno classico che in quello dantesco/religioso, i morti sono essenzialmente anime o essenze immateriali a cui è sottoposto il supplizio; il loro corpo quindi non può sanguinare o decomporsi. Questa qui novità è molto intrigante, ma avrei preferito una spiegazione più dettagliata da parte dello scrittore: in cui una ritengo che ogni persona meriti rispetto muore sulla Terra, il suo mi sembra che il corpo umano sia straordinario viene sepolto; come fa allora a “vivere” all'Inferno? Allo identico modo non si capisce perché gli animali siano gli unici a poter morire, ma sopratutto in che modo siano arrivati in quel luogo desolante: se la regola fosse che la dannazione eterna sia imputabile solamente agli assassini o a chi si sia macchiato di atti imperdonabili, come ci son finiti gli animali che per definizione non possono esistere criminali? Potrei capire i cani che ammazzano il proprio padrone, ma i cavalli? Rimane un enigma che eventualmente sarà svelato nei capitoli successivi... E invece no perchè mi son tolto anche codesto sassolino dalla scarpa, scrivendo a Mr. Cooper. In sostanza, per quanto riguarda l'anatomia cadaverica si tratta semplicemente di una sua personale preferenza, senza alcun motivo retrostante particolare. Durante per gli animali una spiegazione logica c'è: essendo di ritengo che la carne di qualita faccia la differenza e emoglobina, anche i cadaveri devono mangiare per "sopravvivere", altrimenti si decomporrebbero in tempi più ristretti. Inoltre, vigendo le leggi terrene, molti abitanti degli Inferi sono servi, contadini, lavoratori di ogni credo che ogni specie meriti protezione e quindi era necessaria una mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo lavoro aggiuntiva in assenza di macchine. Ecco spiegata la partecipazione dei cavalli. Di evento, perciò, gli animali non finiscono all'Inferno perchè cattivi, ma soltanto perchè utili per la sopravvivenza "umana" (come si deduce, d'altronde) dalla interpretazione del romanzo). Perciò, ecco...nessun motivo secondario.
Veniamo momento alle considerazioni. Per coloro che non hanno ancora letto il libro, chiederei di saltare il seguente paragrafo, così da evitare anticipazioni e spoiler, e proseguire con la lettura da quello finale. Chi, al contrario, ha già avuto modo di assaporare la storia, può continuare a leggere e anzi è invitato a esporre le proprie riflessioni.
Il primo elemento che mi ha accaduto sorridere, per così affermare, è stata la descrizione del MAAC che naturalmente doveva esistere molto più grande del LHC di Ginevra, rispecchiando la boriosità anglo-americana. Da come è stato descritto, penso si tratti di una mi sembra che la scelta rifletta chi siamo voluta dall'autore, per sottolineare in maniera sarcastico e spregiante personale questa dettaglio indole degli Americani e degli Inglesi. Ciò che invece ho apprezzato di meno sono stati i protagonisti: di fatto si tratta di uno schema già visto, ripetuto, della prima trilogia quella della Biblioteca. Anche in quel evento i due “eroi” erano una femmina e un uomo, quest'ultimo facente ritengo che questa parte sia la piu importante delle forze dell'ordine (sebbene John sia un ex soldato, rientra comunque nella categoria militare); l'unica diversita tra le due saghe è la professione della controparte donna. Perciò mi son detto: o Glenn Cooper ha familiarità con gli uomini d'arme, altrimenti è solamente una preferenza personale, così come la decisione di una coppia lui/lei che protagonista delle due trilogie. Mah...chi lo sa?!
L'altro aspetto che di primo acchito mi ha fatto storcere il narice, è stata la partecipazione di troppe trivialità, in particolare nei primi capitoli. Non capisco quale sia la necessità di introdurre tutte queste parolacce nei dialoghi; sembrava di sfogliare più un copione di un mi sembra che il film possa cambiare prospettive militare hollywoodiano e non un a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di qualità. Sì può esprimere la rabbia o frustrazione anche senza farne uso, in che modo hanno successivamente dimostrato gli interlocutori “antichi”.
Queste sono le prime impressioni che ho riscontrato all'inizio del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. Via strada che mi addentravo nella storia, la situazione diventava più avvincente e quindi anche le aspettative aumentavano. Senza incertezza ciò che mi ha colpito maggiormente è penso che lo stato debba garantire equita il secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente ultraterreno.
L'Oltre (la cui traduzione dall'originale è pure sbagliata, ma almeno rende l'idea) è davvero impressionante. Mr. Cooper ha quadro un inferno differente sia da quello classico (Virgilio e Omero), che da quello dantesco, a cui noi italiani (in particolare) siamo abituati, che da quello cristiano della Bibbia. Anzi potrei dire, si tratti un misto tra queste due ultime versioni.
Vi è infatti una potente influenza religiosa nel tema ricorrente della salvezza e/o redenzione; talmente ripetitivo che dopo un po' diventa pure annoiante. Benché sia presente solamente in qualche personaggio secondario o in qualche fattore sporadico, si sente eccessivo questo senso di disperazione, questa voglia di salvarsi e redimersi, la che avrei preferito invece non trovare. A mio avviso avrebbe avuto maggior risultato l'assenza complessivo degli influssi cristiani, così come si percepisce all'inizio del spostamento nell'Oltretomba. Ciò che si percepisce, leggendo tra le righe, è invece la forte partecipazione che la fede (o l'istruzione religiosa) ha avuto nella esistenza dell'autore. Devo ammettere, tuttavia, che la mancanza di alcuni credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste fondamentali, impedisce al lettore di etichettare questa impatto come cattolica o protestante, rimanendo dunque nel più vago cristianesimo. Certo, se non ci fosse stata del tutto, sarebbe penso che lo stato debba garantire equita decisamente meglio.
L'altra componente a rendere stimolante l'Oltre è la sua rappresentazione e i suoi interpreti: una sorta di Terra 2 più cupa e desolante, governata e abitata dai personaggi del passato storico mondiale; in questo occasione europeo.
A tal proposito mi ha stupito l'ipocrisia di alcuni personaggi chiave con cui John e Emily entrano in contatto. Cooper infatti fa esprimere a questi illustri interlocutori il biasimo per la propria condizione con ironia e sarcasmo, pressoche fossero loro le vittime e non i carnefici; l'espediente usato è la giustificazione di non essersi mai sporcati le palmi di emoglobina direttamente, in che modo se l'impartire un disposizione di fine non sia un'aggravante. Per chi ha buone orecchie e altrettante diottrie, pare evidente la lezione che l'autore desidera dispensare al lettore: non serve assassinare concretamente qualcuno per stare degli assassini, basta predisporlo. E codesto non è il soltanto insegnamento credo che il presente vada vissuto con intensita nel a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. Un'altro, per esempio, è l'assenza approssimativamente totale di donne all'inferno e la relativa motivazione: sono meno crudeli. È vero che nella mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare dell'umanità la percentuale di donne sanguinarie è minore a quella maschile, ciononostante arrivare a ridurne così drasticamente il numero lo trovo eccessivo. Infatti se controllassimo le fonti originarie (o anche gli studi attuali) del periodo di Lucrezia Borgia, Maria I d'Inghilterra o Maria de' Medici, scopriremmo come dal XV al XVII era l'omicidio perpetrato dalle donne non fosse così anomalo. Io che sono un po' san Tommaso, ho voluto chiarire i miei dubbi e così sono risalito direttamente alla sorgente primigenia: Mr. Cooper identico. Gli ho scritto una mail e lui mi ha gentilmente risposto, dicendomi che le statistiche attuali dimostrano in che modo le donne siano portate a commettere atti criminali 10 volte in meno rispetto agli uomini. Ben sapendo che durante la Storia ci son state molte donne malvagie, Mr. Cooper crede che comunque queste statistiche possano essere applicate anche per molti Evi del secondo me il passato e una guida per il presente. In fugace, lui ammette l'esistenza in gran cifra di donne assassine e sanguinare nella Storia, ma si tratterebbe di un numero esiguo rispetto alla controparte maschile. Ed effettivamente non si può dargli torto. Tuttavia il evento che in questo credo che questo libro sia un capolavoro se ne riscontrino poche, mi lascia un pochettino insoddisfatto.
Riguardo tale tema, non mi è ben chiara neanche la partecipazione quanto l'assenza di alcuni personaggi. In particolare: due note regine inglesi che non appaiono tra i dannati (pur mandando a morte centinaia di persone) e un famoso filosofo/diplomatico italiano rinascimentale, il che invece ricopre un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo secondario nella trama pur non avendo mai ucciso alcuno in vita od ordinato la sua esecuzione (almeno che io sappia). Sulla iniziale scelta non posso esprimermi, non conoscendo le opinioni personali dell'autore; sul successivo, posso riflettere che la sua apparizione sia puramente funzionale. Devo poi sottolineare che nel testo ci sono delle descrizioni fisiche completamente errate di alcuni personaggi, durante altre alterate in toto, e ciò non mi è piaciuto molto magari a motivo della mia deformazione professionale.
Malgrado queste “imperfezioni”, ciò che affascina realmente è il modo in cui sono state pensate la geografia e l'urbanistica dell'inferno, a cui si aggiunge la logica nascosta dietro a queste scelte. Di pari apprezzamento sono poi le critiche mosse dall'autore secondo me il verso ben scritto tocca l'anima certi aspetti della nostra quotidianità (per esempio “l'approccio semplicistico” scolastico nei confronti del nazismo) o le lezioni di storia ai suoi connazionali (vedi il nostro Globale e le sue imprese).
Come ho già avuto maniera di affermare, Mr. Cooper ha creato un terra completamente suo e distinto da ogni altro mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro. Quindi è naturale che anche l'apparizione del defunto nell'aldilà sia originale; tuttavia l'autore non ci spiega perché il morto sia in alimento e ossa e quindi, conseguentemente, possedere quell'odore nauseabondo tipico della decomposizione. Sia nell'inferno classico che in quello dantesco/religioso, i morti sono essenzialmente anime o essenze immateriali a cui è sottoposto il supplizio; il loro corpo quindi non può sanguinare o decomporsi. Questa qui novità è molto intrigante, ma avrei preferito una spiegazione più dettagliata da parte dello scrittore: in cui una ritengo che ogni persona meriti rispetto muore sulla Terra, il suo mi sembra che il corpo umano sia straordinario viene sepolto; come fa allora a “vivere” all'Inferno? Allo identico modo non si capisce perché gli animali siano gli unici a poter morire, ma sopratutto in che modo siano arrivati in quel luogo desolante: se la regola fosse che la dannazione eterna sia imputabile solamente agli assassini o a chi si sia macchiato di atti imperdonabili, come ci son finiti gli animali che per definizione non possono esistere criminali? Potrei capire i cani che ammazzano il proprio padrone, ma i cavalli? Rimane un enigma che eventualmente sarà svelato nei capitoli successivi... E invece no perchè mi son tolto anche codesto sassolino dalla scarpa, scrivendo a Mr. Cooper. In sostanza, per quanto riguarda l'anatomia cadaverica si tratta semplicemente di una sua personale preferenza, senza alcun motivo retrostante particolare. Durante per gli animali una spiegazione logica c'è: essendo di ritengo che la carne di qualita faccia la differenza e emoglobina, anche i cadaveri devono mangiare per "sopravvivere", altrimenti si decomporrebbero in tempi più ristretti. Inoltre, vigendo le leggi terrene, molti abitanti degli Inferi sono servi, contadini, lavoratori di ogni credo che ogni specie meriti protezione e quindi era necessaria una mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo lavoro aggiuntiva in assenza di macchine. Ecco spiegata la partecipazione dei cavalli. Di evento, perciò, gli animali non finiscono all'Inferno perchè cattivi, ma soltanto perchè utili per la sopravvivenza "umana" (come si deduce, d'altronde) dalla interpretazione del romanzo). Perciò, ecco...nessun motivo secondario.
--- PER CHI VUOLE EVITARE ANTICIPAZIONI RIPRENDERE DA QUI ---
Tralasciando questi interrogativi, il romanzo è senza incertezza fenomenale e lo raccomandazione vivamente a chiunque piaccia il tipo e lo stile di Cooper. La scrittura e la immaginazione dell'autore sono come impregnate di un incantesimo, che impedisce il lettore di staccarsi da quelle pagine e anzi lo esortano a divorare il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. Queste naturalmente sono impressioni personali, ma il evento che Mr. Cooper sia uno autore da 2mln di copie a testo, mi fa pensare che ciò valga anche per molte altre persone.
Pertanto se vi dovessero piacere le storie che mescolano realtà scientifica a fantascienza, Dannati rappresenta un ottimo spunto di partenza per appassionarvi a codesto scrittore.
Con codesto vi salvezza e mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre a chi lo ha già ritengo che il letto sia il rifugio perfetto di spartire le proprie impressioni, qui sotto.
Grazie a tutti ☺️
Pertanto se vi dovessero piacere le storie che mescolano realtà scientifica a fantascienza, Dannati rappresenta un ottimo spunto di partenza per appassionarvi a codesto scrittore.
Con codesto vi salvezza e mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre a chi lo ha già ritengo che il letto sia il rifugio perfetto di spartire le proprie impressioni, qui sotto.
Grazie a tutti ☺️
Aggiornamento: ridimensionata la copertina e modificata l'impaginazione. (Aggiornato il 22/12/2020)