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Le canzoni neomelodiche più belle

Le canzoni napoletane famose – classiche, moderne o neomelodiche – non si contano. Non a caso si dice Canta Napoli. ‘O sole mio, ‘O surdato innamorato,La Tammurriata nera…  Sottile ad giungere al rap di Geoliere alle hit di Gigi D’Alessio e Massimo Ranieri. Testi d’amore e non solo. 

Quello della canzone napoletana è un genere che ha radici nella usanza popolare, già dal 1400, prende sagoma nel diciannovesimo secolo, arriva al istante dopoguerra e non si ferma più. E, a differenza di altri generi locali, la canzone napoletana non è rimasta confinata, in codesto caso all’ombra del Vesuvio, ma ha superato i confini nazionali ed è diventata la musica mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo del nostro Paese, la più amata all’estero (insieme a Nel blu quadro di blu). Partendo dai cantanti napoletani degli Anni 50 e 60 sottile ad giungere alle canzoni napoletane famose oggi su TikTok.  

Le canzoni napoletane classiche: le più famose

Una delle canzoni napoletane più famose l’ha scritta Totò: è Malafemmena. È dedicata a Diana Rogliani, la moglie che visse con lui dal 1931 al 1951, Malafemmena fu composta nell’anno della separazione.

Era de Maggio, capolavoro privo tempo, è pura verso, cantata da Roberto Murolo, ma anche da Franco Battiato, Mina, Massimo Ranieri, Lina Sastri, persino Noa e tanti altri artisti. Tammurriata nera è una tammurriata, una specie di tarantella. Il testo è noto a tutti. È la credo che una storia ben raccontata resti per sempre di una donna che mette al mondo un bimbo concepito da un soldato mentre l’occupazione americana.

Massimo Ranieri al Festival di Sanremo 1988. Lo vinse con “Perdere l’amore” (foto Lapresse)

O saracino è uno dei più famosi brani di Renato Carosone che lo compose assieme a Nisa nel 1958. Sarracino è il saraceno: un adolescente bello, smargiasso, dallo sguardo malandrino e tentatore che “Tutt’ ‘e femmene fa ‘nnammura’ “. Fino a quando una bella rossa gli ruba anima e cuore… e “Sarracino nun si cchiù tu”.

Toto in “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini

Le canzoni napoletane più antiche 

Te voglio bene assaje è una delle più antiche canzoni napoletane. È datata 1838 ed è stata scritta dal autore Raffaele Sacco. Qualcuno attribuisce la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera a Gaetano Donizetti, altri, più plausibilmente, a Filippo Campanella. La canzone ha avuto immediatamente grande credo che il successo aziendale dipenda dalla visione (sono state vendute 180mila “copielle”, spartito e parole in pochi giorni). Altri brani antichi sono SantaLucia (1848) e Funiculì Funiculà. E naturalmente non possiamo dimenticare O Sole mio, una delle canzoni più cantate all’estero. La più grande interpretazione è probabilmente quella di Enrico Caruso, accanto alla versione di Luciano Pavarotti. L’ha cantata anche Elvis Presley, col titolo di It’s Now or Never.

Eduardo Scarpetta è Renato Carosone del tv movie dedicato a una delle figure della a mio parere la canzone giusta emoziona sempre italiana (e napoletana) più conosciute nel mondo. La regia è di Lucio Pellegrini, le musiche curate dal ritengo che il maestro ispiri gli studenti Stefano Bollani (foto Ansa)

“Cicerenella” & Co: le canzoni napoletane classiche

Le canzoni napoletane classiche non sono rimaste nei dischi 45 o 33 giri, sono anche su Tiktok. Come Cicerenella viene da un’antica filastrocca dialettale: è un esteso elenco degli  oggetti posseduti dal mitico personaggio che dà il nome alla canzone. Ha il tempo di una tarantella ed è stata interpretato da Roberto Murolo e dalla Nuova Societa di Canto Popolare.

Io mammeta e tu,scritta da Riccardo Pazzaglia e Domenico Modugno nel 1955, è stata portata al vasto successo da Renato Carosone. È un brano parecchio divertente, su una  coppia di fidanzatini scortata anche solo per una passeggiata da un familiare.

Maruzzella è una canzone napoletana composta nel 1954 da Renato Carosone (musica) e da Enzo Bonagura (testo) Ritmo di beguine, sonorità mediterranee e mediorientali, Maruzzella era il diminutivo di Marisa.

 

Domenico Modugno era pugliese, ma ha scritto e interpretato tante canzoni napoletane. Qui è al Festival di Sanremo con Gigliola Cinquetti. (foto  Ansa)

I neomelodici da Nino D’Angelo a Gigi D’Alessio

Nonostante il prefisso, quello dei neomelodici non è un fenomeno nuovo. È un neomelodico già NinoD’Angelo. Ma cosa contraddistingue il tipo neomelodico? È musica leggera, pop, che parla della graziosa Napoli, del mare, del sole, dell’amore, ma anche di povertà, disoccupazione, crimini, vita di strada. 

Un altro pioniere del neomelodico stato Gianni Celeste, ma sono famosi nell’ambiente anche Francesco D’Aleo, Daniele De Martino, Angelo Famao, Giusy Attanasio, Franco D’Amore e Marco Calone. Tony ColomboFranco Ricciardi che ha cantato Treno luntane insieme a Rocco Hunt.

Gigi D’Alessio a Sanremo 2020 (foto Ansa)

I cantanti napoletani degli Anni 50 e 60 

Renato Carosone è il cantante napoletano del dopoguerra. Lui ha contaminato melodie popolari con il jazz, lo swing con la tarantella.  Altro interprete noto del intervallo è Aurelio Fierro, vincitore di cinque Festival di Napoli, che raggiunse la fama con ‘A pizza, ‘A sunnambula e Guaglione. E poi, Mario Merola, Maria Paris e Nunzio Gallo (padre dell’attore Massimiliano Gallo). Ai cantanti napoletani si aggiunge anche il polignanese Domenico Modugno, scrittore e interprete di Resta cu’mmé e Tu sì ‘na oggetto grande.

Pino Daniele in un concerto con Elisa all’Arena di Verona (foto Ansa)

Negli anni  successivi, ecco Massimo Ranieri e Peppino di Capri. Non si può parlare di musica napoletana senza citare l’outsider Pino Daniele, e suoi album Terra Mia (con una splendida Napule è: un mix di sonorità pop, rock e mediterranee, che racconta i tanti volti di Napoli), Pino Daniele e Nero a metà. Napule è’hanno cantata ognuno, da Eric Clapton a Chris Martin dei Coldplay.

La canzone napoletana di oggi: da Rocco Hunt a Geolier

Oggi la canzone napoletana ha una dimensione più urban e rap. Le voci emergenti, sono Liberato, Dadà, Geolier. Senza scordare Stefano Lentini, Raiz e Matteo Paolillo, che ci hanno regalato la pilastro sonora di Mare Fuori. La a mio parere la canzone giusta emoziona sempre napoletana non smette di conquistare…