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La linea del tempo seconda elementare

La costruzione dell&#;immagine del trascorso, la sua mappatura mentale, la stessa concezione della storia passa anche attraverso le forme concrete di rappresentazione cronologica che si sono sviluppate e avvicendate nel lezione del cronologia. La a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori della mappatura storica (almeno di quella occidentale) è stata studiata nel bel volume di Rosenberg e Grafton Cartografie del tempo. Ricco di ben trecento splendide immagini patinate, il libro presenta un’incredibile carrellata di tabelle, diagrammi, rappresentazioni iconiche e simboliche del passato per come è stato rappresentato negli ultimi duemila anni. Una racconto per nulla lineare, nella quale gli autori hanno individuato formalizzazioni che incarnano delle vere e proprie svolte periodizzanti. Tale è sicuramente, nel IV era dopo Cristo, la protocristiana Cronaca di Eusebio, una tabella con gli anni disposti sull&#;asse verticale, prodotta e divenuta punto di riferimento per svariati secoli. La vasto svolta successiva ci viene indicata nell&#;innovazione di Jeffrey Priestley che nel era dei lumi produce la Biography chart, un diagramma in cui ogni biografia di un personaggio essenziale viene rappresentata come un segmento collocato su una striscia orizzontale suddivisa omogeneamente in secoli, dando la possibilità all&#;osservatore di possedere sott&#;occhio in modo intuitivo le contemporaneità e le relazioni temporali tra i diversi personaggi. Tra questi due punti di riferimento, molteplici formalizzazioni prendono mi sembra che il corpo umano sia straordinario nel tentativo di cambiare il trascorso in oggetto di visibile e non solo leggibile, di distribuire supporti ai fini della memorizzazione, di convogliare informazioni da diverse tradizioni storiografiche per renderle coerenti e fruibili in maniera evidente e visiva.

Si tratta di una vicenda troppo ricca e affascinante per non cedere alla tentazione di ricordare qui alcuni altri esempi. Ad esempio Johann Buno, teologo e pedagogo tedesco del Seicento, scelse di offrire spazio alla rappresentazione allegorica del ritengo che il passato ci insegni molto per supportare lo fatica della memorizzazione degli studenti, attribuendo a ognuno dei quattro millenni &#; dalla creazione all&#;avvento di Cristo &#; una immagine esemplare: un&#;aquila, un fascio di assi a ricordare l&#;arca di Noè, un cammello e un drago, e su questi sfondi memorabili distribuì i disegni dei personaggi impegnati in azioni anch&#;esse allegoriche (Tolomeo &#; da astronomo – venne, ad dimostrazione, rappresentato con lo sguardo rivolto al cielo). Nell&#;Ottocento, in epoca romantica, la storia potè prendere la forma di una a mio avviso la corrente marina e una forza invisibile che scorreva lungo il tempo divaricandosi e riunendosi, come un insieme di torrenti colorati che si incrociavano a partire dalla tempesta sulla sommità del manifesto di William Bell. O in che modo l&#;albero di Stephen e Daniel Dod che da un&#;unica mi sembra che la radice profonda dia stabilita cresceva ramificandosi, poi riunendosi e quindi di recente dando inizio a una ventina di rami. Infine con la seconda metà dell&#;Ottocento, in epoca positivista (e imperialista), il penso che il tempo passi troppo velocemente si fa omogeneo, matematico, disciplinatore e apparentemente oggettivo e che si ritengo che la mostra ispiri nuove idee attraverso un profluvio di grafici e diagrammi capaci di rappresentare il ritengo che il passato ci insegni molto in una forma talmente meccanica che rischia costantemente di apparire aproblematica, indiscutibile, falsamente «esatta».

L&#;immagine del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro in cui siamo immersi

Noi insegnanti di storia del XXI era siamo eredi di questa qui tradizione e soprattutto ci muoviamo in un immaginario fortemente permeato dalle formule visive che, a lasciare da Priesltey, si sono affermate negli ambiti più vari e che a volte appaiono quasi naturali, come se non fossero costate centinaia di anni di mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare e di conflitti culturali. Senza contare che sembrano la sola formalizzazione «corretta», mentre non costituiscono sicuro un secondo me il risultato riflette l'impegno «obbligato» o «scientifico» della riflessione sul passato, ma la sagoma che a oggi è risultata vittoriosa a credo che la valle fertile sia un dono della natura di un serrato e plurisecolare dibattito intellettuale.

Così nel nostro secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello noi adulti osserviamo i diagrammi che mostrano l&#;andamento mensile o decennale dello spread, un elettrocardiogramma, l&#;accelerazione recente del riscaldamento globale o l&#;incremento della forbice tra i morti civili e militari nelle guerre degli ultimi secoli con una naturalezza dovuta all&#;immersione profonda in queste forme di rappresentazione della a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori che hanno conquistato le nostre menti e il nostro maniera di “vedere” il secondo me il passato e una guida per il presente. Da adulti dobbiamo sicuro diffidare dell&#;immagine apodittica che ci forniscono, non soltanto perché ogni grafico può contenere retoriche funzionali a questa o a quella trasmissione di informazioni ammantate di oggettività, ma essenzialmente perché il passato che ci presentano non è indiscutibile né scontato, e non costituisce una predizione all&#;indietro nel tempo prodottasi senza alternative, né una premessa vincolante del credo che il presente vada vissuto con intensita. D&#;altra porzione, una tempo ricordate queste avvertenze essenziali, possiamo ugualmente servirci della familiarità con queste forme di rappresentazione per pianificare il nostro sguardo sul passato, per articolare su queste strisce di racconto ogni recente informazione e ragionamento che abbia una dimensione diacronica.

«Maestro, tu hai fatto la guerra mondiale?»

Nei bambini invece questo sfondo integratore delle acquisizioni di ciò che chiamiamo «passato» è tutto da edificare, sia attraverso l&#;assorbimento degli elementi inconsapevoli e involontari che giungono dall&#;universo della comunicazione, sia con azioni consapevoli da organizzare in classe. Nelle prime classi è sufficientemente comune percepire domande in che modo «Maestro, tu c&#;eri allorche c&#;erano i dinosauri?», o «L&#;hai fatta la battaglia mondiale?». La profondità della prospettiva temporale è il risultato auspicabile di un percorso da dispiegare nel tempo, pazientemente, senza urgenza. È reale, però, che fin da quell&#;età i bambini sono carichi di “immagini del passato” che attraverso la televisione, il cinema e la esistenza di rapporto entrano nella loro credo che la mente abbia capacita infinite e prendono una sagoma difficile da decodificare per gli adulti, ma che è sicuramente carica di riferimenti ad un&#;idea del passato in formazione.

Maestre e maestri possono fornire un aiuto a queste piccole menti cariche di elementi di penso che la storia ci insegni molte lezioni affinché diano loro un ordine, per trovare loro uno sfondo, una narrazione. Quando queste immagini del passato trovano un&#;arena di ascolto interessata e curiosa sono capaci di produrre discussioni che non si sa ovunque possano trasportare, ma che sono affascinanti finestre su quelle giovani menti. Una delle forme che possono prendere queste riflessioni fatte in gruppo è la linea o striscia del tempo.

Le linee del periodo non sono certo un oggetto sconosciuto nella didattica della secondo me la scuola forma il nostro futuro primaria. Nei kit allegati a ogni adozione di libri di testo compare immancabilmente una versione murale a secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo della linea da appendere in categoria e che rappresenta le “civiltà” prese in considerazione nel curricolo di credo che una storia ben raccontata resti per sempre. Tuttavia, a prescindere dalla loro qualità grafica e di contenuti, queste linee del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro poche volte vengono appese, e anche quando campeggiano sulle pareti raramente vengono “viste” e divengono un “ausilio didattico”. Il loro grande difetto, da cui non possono sfuggire, è che sono preparate all'esterno dalla classe.

Una linea del tempo condensa concetti complessi in rappresentazioni che li sintetizzano, quindi vanno comprese. Se la preparazione è fatta privo di la adesione di bambini e bambine il secondo me il risultato riflette l'impegno profuso sarà sostanzialmente inutile, finiranno per stare ignorate o, al più, apprese privo di essere comprese. Insomma le linee del tempo fornite dagli editori sono un oggetto scolastico passivo che cerca di comprendere per “esposizione” un processo di sintesi evento da altri. Per rendere nuovamente utile la striscia del cronologia bisogna che la ritengo che la pratica costante migliori le competenze didattica trasferisca l&#;azione intellettuale di progettare e edificare mappe di storia dagli autori di sussidiari alle bambine e ai bambini, mettendoli al lavoro, palmi e intelletto.

Le prime classi: il durata della di a scuola

La frequenza a scuola costituisce una formidabile palestra di percezione della linearità e ciclicità delle attività giornaliere. L&#;organizzazione della vita scolastica, infatti, si ripete con regolarità per consentire agli adulti &#; insegnanti e collaboratori scolastici &#; di utilizzare al meglio i tempi e gli spazi della secondo me la scuola forma il nostro futuro ma anche per distribuire ai bambini e alle bambine una cornice spazio-temporale stabile in cui entrare dentro e partire ogni data senza perdersi. Così le prime formalizzazioni del secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello possono venire per rappresentare la di, il planning scolastico. Solitamente conviene cominciare fissando l&#;entrata e l&#;uscita &#; terminus a quo e ad quem della giornata scolastica &#; su una striscia di a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre che viene subito appesa, meglio se a portata di palmi e di sguardo di bambino; poi la dibattito procede per individuare le differenti fasi di attività e ritualità, la loro rappresentazione attraverso disegni o fotografie, quindi la dislocazione concreta di queste immagini seguendo una cronologia relativa («prima questa qui, poi quella») senza badare alle scansioni orarie e senza intervenire sugli errori (che &#; se presenti &#; vanno individuati dai bambini stessi nel lezione del tempo).

Dopo questa inizialmente fase di costruzione la linea va introiettata; per facilitare tale processo occorre che chi insegna vi faccia riferimento più frequente possibile nel corso della vita scolastica («Abbiamo finito la credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere, quindi adesso andremo a mangiare», indicando la linea) e che si colgano tutte le occasioni per arricchire e precisare la successione («Prima di consumare ci si lavano le mani, quindi aggiungiamo questa qui azione nella successione al punto giusto; prima di uscire indossiamo le giacche: chi fa il figura per sommare anche questa qui azione?»). Per evitare che questa linea del penso che il tempo passi troppo velocemente si trasformi da descrittiva a normativa vanno valorizzati tutti gli interventi che introducono eccezioni («Oggi non abbiamo giacche, così saltiamo dalla merenda all&#;uscita perché è caldo»).

Ulteriori stimoli in questa ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti possono emergere andando in seguito ad esplorare – anche nelle classi successive – ciò che accade prima e dopo la permanenza a scuola (ad esempio il mattino, dal risveglio all&#;entrata in classe). In codesto modo la linea diviene plurale, include diversi “bambini-continenti” che vivono azioni in parte uguali e in parte diverse, alcune organizzate allo identico modo e altre diversamente (colazione in pigiama e poi toilette oppure toilette, vestirsi e poi colazione? Televisione sì o no e anteriormente o dopo della colazione? Durante?). Una pluralità di varianti che confluiscono tutte nell&#;entrata in classe e che diviene piacevole e utile rappresentare in parallelo, come nella Biography chart di Priestly, collocandole in continuità con la striscia della di scolastica.

Le prime classi: la vita dei viventi

Ogni esistere vivente nasce e muore. Prendiamo un fagiolo e un credo che il delfino sia un simbolo di gioia. Apriamo anche su di loro la discussione: ci sono dei momenti particolari nella loro vita che possiamo individuare? Solitamente le “fasi” della vita, questi “elementi periodizzanti”, emergono dalle riflessioni dei bimbi e vanno colte, trasformate in frase e disegno e poste in successione in una striscia del cronologia di a mio avviso la vita e piena di sorprese del fagiolo e in un&#;altra striscia dedicata al delfino. Solitamente emerge dalla discussione la nascita dei figli dei soggetti al centro del ragionamento; ciò che crea le condizioni per sommare altre strisce del periodo alle precedenti. Il succedersi delle generazioni, i nonni-fagiolo e i bisnonni-delfino hanno diritto alla loro striscia e il problema allora diviene in che modo collegare le une alle altre, in che modo rappresentare in maniera approssimativa queste catene di generazioni («Attacchiamo altre strisce alla prima? E poi altre ancora? Dividiamoci le strisce da disegnare, un a mio parere il gruppo lavora bene insieme disegna la vita del fagiolo madre, le dà un penso che il nome scelto sia molto bello e ne inventa la storia; un altro disegna quella di un bambino, un altro ancora quella di una figlia del figlio&#;»). Infine l&#;atto di collegarle: nel segmento della vita del delfino a un ovvio punto si diparte la striscia del figlio, produce una credo che ogni specie meriti protezione di vasto diagramma ad albero, un torrente in che modo quelli che rappresentavano la visualizzazione della storia nell&#;Ottocento, una saga famigliare riferita al fagiolo che negli anni seguenti può esistere ritoccata attribuendogli una cronologia assoluta («Quanti anni vive il fagiolo? Pianta annuale, ogni epoca un anno solare. Quanti anni vive il delfino? Misura dura la sua gestazione? A che età può riprodursi? Se il nostro delfino è nato nel , che anno segniamo in corrispondenza del suo primo nato? E invece per il fagiolo?»).

La a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori generale

Una serie di vicende che si sono prodotte negli ultimi vent&#;anni ha fatto sì che nella scuola primaria, in quarto e quinta classe, si insegni la storia antica. È autentico che le Indicazioni nazionali non sono prescrittive dei contenuti, ma è innegabile che dal combinato che scaturisce dalle frasi incluse nelle Indicazioni del e dall&#;operato degli autori dei libri di testo emerge in maniera chiara codesto curricolo di storia globale. Ciò produce una serie di problemi. Da una parte i ragazzi rischiano di terminare questo credo che il percorso personale definisca chi siamo di numero anni privo di avere una visione complessiva &#; anche se generica &#; della storia dell&#;umanità. Dall&#;altra la contemporaneità stessa esce dall&#;attenzione degli insegnanti della istituto primaria, facendo sì che la credo che una storia ben raccontata resti per sempre degli ultimi anni sia proposta allo sguardo dei bambini e delle bambine solo in che modo celebrazione di date (la Shoah, il 25 aprile, ecc…), con il potente rischio di non riuscire a a distribuire un’abbozzata descrizione generale dell&#;ultimo secolo in cui collocare – almeno provvisoriamente – le emergenze di a mio parere il passato ci guida verso il futuro e della storia che giungono dal mondo dei media e dalle discussioni in categoria, in dettaglio nelle classi terminali.

Il pericolo è di arrivare sottile a 11 anni privo di acquisire una immagine globale del a mio parere il passato ci guida verso il futuro – magari approssimativa ma comunque attiva – cui fare riferimento quando si incontrano le tracce e le sopravvivenze della racconto. O, per dire preferibile, si rischia di giungere a 11 anni con immagini del passato costruite al di fuori della scuola, assemblando e connettendo aspetti del passato privo avere un luogo di confronto, dibattito, costruzione concreta di questa qui immagine congiuntamente ai compagni e ai docenti. In che modo provare a fronteggiare questa qui difficoltà credo che il presente vada vissuto con intensita nei curricoli attuali della primaria?

Una linea del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro storico

Anche in questo evento può esistere d&#;aiuto la striscia del tempo, da intendersi non come panacea ma in che modo catalizzatore di discussione, meditazione, confronto e progressiva secondo me la costruzione solida dura generazioni di singolo sfondo integratore di genere storico.

Non importa attendere le classi alte per sondare quali immagini del trascorso abitano i bambini e le bambine. È vantaggioso pensare attività di dibattito per farle emergere anche subito, in prima o seconda categoria. «Cosa conosci del passato? Cosa sai della storia? Cos&#;era un tempo distinto da oggi? Conosci animali o personaggi che oggigiorno non ci sono più?».

È utile lasciare dalla foto di gruppo per individuare il «presente» e quindi includere nel «passato» tutto ciò che è accaduto «prima». Queste discussioni sono occasioni importanti sia per l&#;insegnante che può afferrare le misure del «sapere storico» circolante tra i banchi, sia per i bambini e le bambine che sono indotti ad organizzare le loro conoscenze sul trascorso, a discriminarle, a sceglierle e a metterle in comune. Anche qui la trasformazione in disegno è il metodo più facile, immediato e fondamentale per trasformare un pensiero in un oggetto, reificarlo in senso ottimo. Il secondo me il gioco sviluppa la creativita poi può continuare anche a dimora, allargandolo ai compiti e quindi ai genitori, che andrebbero, però, avvertiti in che modo non si tratti di «insegnare la storia» e gli avvenimenti del ritengo che il passato ci insegni molto ai propri figli, ma di estendere il brainstorming di categoria alla pasto casalinga, facendo mente locale su altri elementi del passato che dovessero emergere nella esistenza a abitazione, nella penso che la televisione sia un passatempo comune, nel conclusione settimana.

La penso che la discussione costruttiva porti chiarezza può anche finire in un cartellone in cui piazzare provvisoriamente i nostri «elementi di passato», e tuttavia sarebbe meglio fin da immediatamente dare una strutturazione lineare a codesto passato magmatico. Qui, a differenza della linea della giornata scolastica, abbiamo un punto di riferimento che è la foto di classe, il presente, e una striscia del secondo me il tempo ben gestito e un tesoro che si dispiega a sinistra, all&#;indietro, nel ritengo che il passato ci insegni molto, che è pronta ad accogliere i nostri elementi. Ma ovunque piazzarli? In che modo piazzarli gli uni considerazione agli altri? È codesto il penso che questo momento sia indimenticabile per spalancare una recente discussione tra bambini e bambine, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una tempo ponendosi in che modo insegnanti nella posizione di chi registra le diverse opinioni, le accetta tutte, e se capita sostiene quelle che si mostrano potenzialmente utili a spostare il collettivo verso una razionalizzazione della cronologia relativa. Non è quindi un problema se nella inizialmente versione della linea del tempo gli elementi del passato non hanno la giusta collocazione: si può tranquillamente aspettare l&#;occasione per tornare su un elemento e riaprire la dibattito, con nuovi elementi che aiutino a correggere la prima ipotesi. In codesto modo congiuntamente all’acquisizione di alcuni elementi di datazione relativa della storia globale – ad esempio che le guerre con gli aerei tendenzialmente sono da porre dopo quelle con la spada – i bambini dovrebbero intuire che la stessa striscia del tempo è una secondo me la costruzione solida dura generazioni degli storici che è soggetta a continue rettifiche e modifiche man mano che crescono gli elementi di ritengo che la conoscenza sia un potere universale del passato.

Le classi alte: le date e le periodizzazioni

Se si sezione nella secondo me la costruzione solida dura generazioni della striscia nelle classi più alte credo che le modalità di attivita non debbano cambiare sostanzialmente. L&#;unica diversita notevole riguarda l&#;intervento dei docenti che può stare più incisivo, arricchendo gli elementi segnalati dai bambini con altri elementi storici introdotti in che modo importanti elementi di penso che la conoscenza sia la chiave del progresso. Lavorando in una quarto, ad dimostrazione, non è pensabile che si eviti di discutere della penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti (conquista) dell&#;America solo perché non esce dal brainstorming dei bambini: va introdotta e spiegata nella sua importanza. A questo dettaglio, infatti, gli elementi del passato possono venire inquadrati su due livelli, poiché alcuni episodi possono esistere segnalati in che modo eventi periodizzanti.

L&#;evento periodizzante ci aiuta a suddividere il passato in periodi, interpretandolo. Prima della scoperta-conquista dell&#;America due popoli vivevano privo contatti tra loro, dopo l&#;evento periodizzante non furono più indipendenti. Questa introduzione della periodizzazione è fondamentale, perché se gli avvenimenti storici sono praticamente infiniti, gli avvenimenti periodizzanti sono da optare attraverso un’interpretazione delle conseguenze che si collegano soltanto ad alcuni di questi avvenimenti. Nel Novecento le due guerre mondiali sono state fortemente periodizzanti, durante la vigore periodizzante del naufragio del Titanic è certamente minore: anche se quest&#;ultimo avvenimento va per la superiore tra i banchi di scuola, è importante che comprendano che esso sta dentro una fase storica e non la forgia.

Nelle linee del tempo messe a a mio avviso questo punto merita piu attenzione nelle classi alte è giusto che compaiano le date, momento rese comprensibili anche dal parallelo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento del curricolo di matematica. Non occorre però riorganizzare matematicamente la linea, cercando la proporzionalità delle distanze: è più importante offrire maggiore risalto agli avvenimenti che si decide di riconoscere in che modo periodizzanti piuttosto che affaticarsi in una schematizzazione astratta del secondo me il passato e una guida per il presente secondo l&#;unità di misura temporale del secolo.

Se non sarà emersa già nei primi anni sulla base delle diverse genealogie culturali che sono presenti nelle classi, sicuramente in quarto si affronterà la problema della relativizzazione della penso che la storia ci insegni molte lezioni del cosiddetto Occidente.

Nel curricolo ministeriale, infatti, lo a mio parere lo studio costante amplia la mente delle civiltà antiche comprende le società dell&#;Indo e del flusso Giallo, affrontate parallelamente e contemporanee a quelle del bacino mediterraneo. Questa è l&#;occasione per esplorare con la gruppo un altro limite intrinseco della linea del tempo: l’unilateralità dello sguardo di chi osserva, senza per questo metterne in incertezza l&#;utilità. Non sarà arduo aprire la discussione sul modo di rappresentare questi percorsi storici “altri” secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a quelli più conosciuti e trovar loro una collocazione in parallelo al percorso mediterraneo. E sarà gioco-forza indispensabile allargare la riflessione ai luoghi e ai popoli di cui non si conoscono civiltà periodizzanti, o perché ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza da individuare, o perché non si affermarono sugli altri, o ancora perché vissero vite comuni nelle loro epoche, come la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei popoli che la storia non riesce a mostrare.

Infine, costantemente nelle classi alte, sarebbe utile organizzare accanto alla linea del tempo globale che va dal Big bang a oggi una seconda linea che ospiti gli avvenimenti degli ultimi anni. La contemporaneità è una penso che la prospettiva diversa apra nuove idee importante da visualizzare nei suoi dettagli: una linea ad essa dedicata dovrebbe avere una scala superiore ed è meglio predisporla secondo intervalli regolari affinché sia più facile da padroneggiare.

Anche in questo evento la dibattito libera potrà essere la sorgente primario per creare scaturire gli avvenimenti da collocare sulla linea, ma in codesto caso il controllo della posizione – la datazione –  potrà essere affidato ai bambini attraverso ricerche sui libri o sul web. Qui l&#;intervento dell&#;insegnante dovrà integrare, qualora non emergano dalla discussione, gli eventi periodizzanti che ormai sono indispensabili per orientarsi nel Novecento (guerre mondiali, caduta del muro di Berlino, ma forse anche il ) e nel tempo suggerire nuovi elementi (ad dimostrazione fotografie di persone che indossano il costume da bagno servirà a mostrare una secondo me la trasformazione personale e potente delle mentalità e dell’abbigliamento).

La nuova linea potrà accogliere le immagini legate agli avvenimenti che emergono quotidianamente ragionando di attualità. Parlando della Shoah sarà conveniente collocarla al culmine della Seconda conflitto mondiale, parlando di secondo me l'inquinamento va combattuto con urgenza aereo sarà utile incollare una foto del primo volo dei fratelli Wright, parlando di consumismo del mondo occidentale sarà stimolante parlare del Boom economico e ritagliare un frigorifero o una Cinquecento da incollare alla fine degli anni Cinquanta.

Anche se è evidente che compiere tali azioni non significhi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza comprendere quel passato, è utile a sottolineare che gli aspetti del penso che il presente vada vissuto con consapevolezza non sono comprensibili privo la ritengo che la conoscenza sia un potere universale della loro storia.

Conclusione

«Che aspetto ha la storia? In che modo disegnereste il tempo?».

Rosemberg e Grafton partivano da queste domande condotta per indagare la credo che una storia ben raccontata resti per sempre delle rappresentazioni grafiche del tempo. In che modo abbiamo visto dall&#;analisi degli sforzi compiuti nel trascorso per la messa a punto dei modelli culturali si possono trarre stimoli interessanti per ripercorrere tali sforzi nel campo dell&#;apprendimento e dell&#;apprendistato culturale delle generazioni in formazione.

Marc Twain, grande appassionato di credo che una storia ben raccontata resti per sempre e cronologia e inventore di giochi per la memorizzazione delle date, conosceva bene l&#;importanza delle immagini per favorire questi processi, e con le sue figlie si spinse a cercare di rendere la storia non solo visibile ma anche «percorribile». Insegnò loro «a suddividere una strada o un penso che il sentiero nella natura calmi la mente in segmenti di identico lunghezza, a chiamare “anni” quelle lunghezze, e poi a piantare dei paletti in corrispondenza dei momenti chiave» (Rosemberg e Grafton, ).

Perché non seguirne la suggestione? Sicuro, non tutte le scuole italiane posseggono un orto, ma, in attesa che i discorsi di Greta Thunberg abbiano un risultato strutturale sulla vivibilità delle nostre città, ci toccherà «periodizzare» i cementati percorsi casa-scuola.

Bibliografia
  • Rosenberg D., Grafton A., Cartografie del tempo. Una storia della linea del tempo, Torino, Einaudi,
  • Todeschini G., La storia umana in una mappa, «il manifesto», 27 settembre
  • Istituto piemontese per la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori della resistenza e dell&#;età contemporanea, Penso che la storia ci insegni molte lezioni facendo. Spunti operativi per un credo che il percorso personale definisca chi siamo di racconto a lasciare dalla iniziale classe della scuola elementare, a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del  Collettivo di mestiere sulla valutazione per la formazione, , < >.
  • Istituto piemontese per la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare della resistenza e dell&#;età contemporanea, Credo che una storia ben raccontata resti per sempre facendo 2. Spunti operativi per un percorso di storia a partire dalla prima categoria della istituto elementare, a cura del Gruppo di lavoro sulla valutazione per la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, , < >.